sabato, 20 Luglio 2024

Alitalia, entro una settimana il nuovo Piano

I Sindacati non intendono accolarsi altri sacrifici e le banche restano alla finestra

Alitalia ha una settimana di tempo per
mettere a punto l’operazione di aggiustamento del piano
industriale necessario per far quadrare i conti che presentano
uno scostamento di 550 milioni di euro rispetto al budget.
Il prossimo venerdi’ si terra’ infatti il consiglio di
amministrazione per il varo del progetto industriale richiesto
anche dalle banche come condizione per l’impegno di Deutsche e
Intesa a garanzia della ricapitalizzazione della compagnia. ”La
nostra decisione non potra’ che essere basata sul piano
industriale” e’ tornato a ripetere l’ad di Intesa,
Corrado Passera, rispondendo indirettamente alle indiscrezioni
che nei giorni scorsi ipotizzavano un possibile minor impegno
della banca italiana nell’operazione. ”Siamo molto interessati
e disponibili a trovare la soluzione piu’ adatta, aspettiamo il
piano industriale” ha aggiunto Passera lasciando intendere,
appunto, che l’impegno della banca ci sara’, a prescindere
dall’importo, se le condizioni di mercato lo consentiranno.
In questa settimana, quindi, l’ad Giancarlo Cimoli dovra’
trovare il modo per reperire le risorse necessarie per colmare
il ‘buco’ nei conti provocato per lo piu’ dal caro-greggio.
L’operazione, a giudicare dalle cifre che sono circolate, non
dovrebbe essere di molto facilitata dall’intervento del governo
sugli sgravi di settore. Se venissero confermate le previsioni
fornite in questi giorni sulla ricaduta del provvedimento sui
conti 2005 della compagnia, infatti, si tratterebbe solo di 5
milioni di euro sui 550 che devono essere coperti. A tanto
ammonterebbe infatti la quota del 13% calcolata sul 2005 sul
totale di circa 40 milioni di euro che spetterebbero ad Alitalia
da una manovra di 120 milioni. Se anche la quota della compagnia
salisse ad 80 milioni di euro, come ipotizzato nei giorni
scorsi, la quota per il 2005 sarebbe di soli 10 milioni di euro.
In occasione del confronto con i sindacati, d’altra parte,
Alitalia ha affermato di essere in grado di coprire 370 milioni
di euro tramite ”efficienze interne”. Tutto il resto, fino a
550 milioni di euro, dunque, sarebbe a carico dei lavoratori. In
questa settimana, quindi, Cimoli dovrebbe convincere i sindacati
a mettere sul piatto un contributo sul costo del lavoro da 180
milioni di euro. Un progetto che sembra impensabile al momento,
considerato che ancora non e’ stata ufficialmente fatta alcuna
richiesta ai lavoratori e che, in ogni caso, il sindacato e’
ancora compatto nel respingere ulteriori richieste di sacrifici.
Ieri il nuovo incontro tra le parti si e’ chiuso non proprio
con una rottura ma con un significativo nulla di fatto. ”Non
c’e’ una rottura formale ma non vi e’ neppure condivisione su
alcun aspetto. Cosi’ e’ un confronto sterile” commenta la Filt
Cgil ed anche il sindacato dei piloti considerato molto vicino
all’ad, l’Anpac, ha detto che ”per ragionare” servono ”cifre
piu’ precise”. Il sospetto, quindi, e’ che Cimoli punti a far
passare questa settimana per mettere poi le organizzazioni
sindacali di fronte ai fatti, magari puntando a scompaginare il
compatto fronte sindacale. Fronte che vede anche l’Ugl ferma sul
no ad interventi sul costo del lavoro. ”Se le cose stanno cosi’
il tavolo deve essere riconvocato ma a palazzo Chigi” afferma
il segretario nazionale dell’organizzazione Roberto Panella.
Tra i sindacati, e non solo, circola poi un sospetto e cioe’ che
il rosso di 415 milioni imputato dalla compagnia al
caro-carburante, sia in realta’ molto inferiore. Secondo la
ricostruzione fatta dai sindacati, infatti, questa cifra non
avrebbe incluso le manovre di revisione del ‘fuel surcharge’ che
avrebbe alleggerito di molto l’effetto del rincaro del
carburante. Addirittura, dicono i sindacati, i tre ritocchi alla
sovrattassa carburante avrebbero consentito a Cimoli di
recuperare fino al 70% dell’apprezzamento dei carburanti.
Nell’illustrare la manovra di efficientamento da 370 milioni di
euro, d’altra parte, Cimoli avrebbe incluso anche un nuovo
rialzo della sovrattassa carburante tra le voci indicate per
calmierare il caro-greggio nel 2006 e da aggiungere agli
interventi che prevedono la cancellazione di rotte improduttive,
l’ ottimizzazione del network e ulteriori interventi sugli
acquisti cui si aggiungerebbero i benefici derivanti dal decreto
sui requisiti di sistema.

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