Ancora nulla di fatto tra Alitalia e sindacati per sciogliere il nodo assistenti di volo. Di fronte al verbale d’intesa presentato dall’azienda che, per il
contenimento dei costi, prevede il trasferimento temporaneo e a rotazione di hostess e steward nella base di Milano e la riduzione da cinque a due dei settori di impiego per gli assistenti di volo, i sindacati hanno sollevato alcune perplessità di carattere tecnico. Senza pregiudiziali, né ostruzionismi, chiedono alcune modifiche. L’incontro è stato così aggiornato a oggi pomeriggio.
La riunione di ieri – condotta su due tavoli separati e sospesa per alcune ore necessarie ai sindacati per valutare il piano della compagnia aerea – è stata quindi interlocutoria. Quanto alla cosiddetta ‘minibase’ di Milano, con il
trasferimento temporaneo (tre mesi) a rotazione dei capi cabina più anziani, i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Anpav, Ugl ad un tavolo e Sulta e Avia ad un altro, come avvenuto sinora) la ritengono una proposta che rispetta l’esigenza di maggiore efficienza e produttività. Ma chiedono che venga valorizzato il beneficio con incentivi adeguati, che nel piano però non sono stati quantificati. L’altro aspetto del piano aziendale per il contenimento dei costi è un pò più complesso, tecnicamente. In sostanza, l’Alitalia chiede maggiore flessibilità nell’impiego degli assistenti di volo nei diversi tipi di aerei, riducendo da cinque a due le tipologie di impiego (una di corto e medio raggio e l’altro di lungo raggio con medio e corto in qualche caso). I sindacati hanno accolto in linea generale la traccia dell’aziendale chiedendo, però, qualche modifica per un sistema che definiscono più equilibrato. La riduzione dei componenti gli equipaggi sui voli nazionali e internazionali, all’origine della vertenza, è contenuta formalmente nel verbale d’intesa dell’azienda ma non è stato oggetto di trattativa. Su questo punto i sindacati, infatti, non intendono tornare a parlare. Pausa di riflessione, quindi, per Alitalia. L’auspicio dei sindacati è di chiudere oggi stesso.
