Alitalia, il Sult conferma lo sciopero

Ma annuncia che la mediazione seria del Governo potrebbe scongiurare lo stop del 30 e 31 agosto

”Ora ci aspettiamo che il Governo,
come preannunciato dal ministro Maroni, si faccia promotore di
una mediazione, di un incontro congiunto nel quale affrontare
seriamente i problemi reali di questa vertenza”. Lo afferma il
Sult secondo il quale ”i tempi sono stretti ma sufficienti per
evitare lo sciopero del 30 e 31 agosto, a condizione che esita
una reale volonta’ di risolvere i problemi sul tappeto e che non
si pongano pregiudiziali da parte aziendale”.
Al termine dell’incontro di ieri con il Garante sugli scioperi
il Sult ha tuttavia confermato lo sciopero ed ha avvertito che,
in assenza di una mediazione politica, ”nessun atto autoritario
ci fermera’ ”. Il Sult ha anche ribadito ”il giudizio
fortemente critico e negativo nei confronti della Commissione
stessa, che e’ ormai diventata esclusivamente uno strumento per
soffocare il diritto di sciopero, senza neanche tutelare il
diritto dell’utenza, in quanto dalla non risoluzione delle
vertenze, giudicate a senso unico dalla Commissione, i conflitti
aumentano invece che diminuire”.
L’organizzazione sindacale torna quindi a rivolgere un appello
alle forze politiche di ogni schieramento, affinche’ ”facciano
sentire la loro voce in modo forte e chiaro a difesa della
democrazia, della liberta’ sindacale prevista dalla Costituzione
italiana e del diritto di ogni lavoratore a poter scegliere
liberamente il proprio sindacato. L’opinione pubblica, i
cittadini, i lavoratori italiani, devono capire che questa e’
tutt’altro che una battaglia corporativa: al contrario e’ una
vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali
contraddizioni esistenti in Italia nel merito della
rappresentanza sindacale e piu’ in generale della democrazia”.
”Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei
trasporti – conclude il Sult – reagiranno con determinazione a
questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non si
fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non
riterremmo legittimi”.

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