venerdì, 29 Marzo 2024

Alitalia: Jarach, gli aiuti di Stato non bastano

Bisogna intervenire sulle aree d’inefficienza dell’azienda

Gli aiuti del Governo, i cosiddetti requisiti di sistema, non bastano da soli per risollevare Alitalia. Lo sostiene David Jarach, docente di Marketing del
trasporto aereo dell’Sda Bocconi, secondo il quale la crisi della compagnia è ”strutturale e non contingente”, e quindi sono ”improcastinabili interventi in alcune aree d’inefficienza dell’azienda”, come la rete di vendita estera, le duplicazioni tra la struttura passeggeri e cargo su base internazionale, la
bassa produttività del personale navigante e l’efficientamento delle transazioni commerciali con i principali fornitori (costruttori di aeromobili, società di gestione aeroportuale, fornitori di carburante). ”La recente, difficilissima condizione economico-finanziaria in cui versa Alitalia ha visto a più riprese il top management del vettore invocare da parte del governo un sostegno, sulla
base della rimodulazione dei cosiddetti requisiti di sistema”, ricorda Jarach, secondo il quale è possibile classificare in due categorie le tipologie di interventi che l’esecutivo potrebbe includere nel decreto annunciato per il prossimo 29 aprile: alcuni di questi assumono una chiara valenza elettorale
e sono guidati dalla volontà di assicurare ossigeno a breve al vettore (è il caso di cassa integrazione e eventuale riduzione di accise sul carburante), altri, invece, sono di natura più programmatica (come l’intervento pianificatorio sulle condotte dei soggetti aeroportuali nazionali). Secondo il docente della Bocconi, però, è ”verosimile pensare che verranno adottati prevalentemente interventi del primo tipo”, dato l’approssimarsi delle Europee e vista l’opposizione che sta nascendo a Bruxelles, preoccupata, ”non
senza fondamento, che l’intervento del governo italiano possa rientrate almeno trasversalmente nella categoria degli aiuti di Stato”. Jarach precisa, però, ”che l’invocato aiuto esterno del governo non può essere considerato come la panacea di tutti i mali endemici del vettore. Alitalia, infatti, soffre oggi di una crisi strutturale, che necessita di essere affrontata in maniera chiara e con interventi anche dolorosi, ma ormai improrogabili, per dare una minima prospettiva di continuità nel medio termine al nostro vettore di bandiera. Se è vero che, infatti, tutto il settore aereo nazionale non versa in buone condizioni, è altresì da segnalare come le performance di Alitalia negli ultimi anni siano state caratterizzate da una crescente diminuzione delle quote di mercato e, altresì, da un significativo aumento delle perdite, pur di fronte alla riduzione della capacità sistemica offerta”.

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