sabato, 18 Maggio 2024

Alitalia, la nuova linea passa al vaglio dei Sindacati

Previsto calo prezzi carburante e tariffe atterraggio, e potenziamento flotta

Il nuovo piano Alitalia, o meglio le linee del piano industriale rimodulato dal governo e dal nuovo management per cercare di liberare la compagnia ostaggio delle proteste dei lavoratori, va al vaglio dei sindacati. Dopo l’ incontro tra governo e i leader confederali di sabato, infatti, il nuovo amministratore delegato, Marco Zanichelli, vedrà oggi pomeriggio le dieci sigle che rappresentano i lavoratori
del Gruppo per prospettargli, si prevede, i ritocchi che saranno apportati al piano per cercare di inserire in un’ottica di sviluppo i necessari tagli che anche questo nuovo management dovrà operare sul personale.
Il governo ha infatti confermato di voler predisporre la
cassa integrazione per 1.548 lavoratori, confermando, in leggero aumento, l’ entità degli esuberi previsti dal Piano Mengozzi. Per far ‘digerire’ i tagli, tuttavia, il governo avrebbe già messo sul piatto una serie di interventi che potrebbero convincere i sindacati a collaborare con la compagnia. Un rinnovato clima di distensione con il sindacato è di tale importanza per il futuro della compagnia che sarà lo stesso consiglio di amministrazione, convocato per l’ 8 marzo, a fare il punto sullo stato di avanzamento della trattativa con i lavoratori. Sul piatto del negoziato Zanichelli avrebbe pronte una serie di misure concordate con il governo: tra queste, secondo le prime indiscrezioni, ci sarebbero una riduzione del prezzo dei carburanti, un calo delle tariffe di atterraggio, e un rafforzamento della flotta. A queste misure si dovrebbe quindi aggiungere la concessione della cassa integrazione. Non è chiaro, invece, se queste misure dovranno rientrare nel conteggio di quei sostegni per 180 milioni di euro, già pattuiti con il governo con il vecchio piano industriale del 2001. Quanto alle altre misure, lo sconto sui costi aeroportuali dovrebbe arrivare da un taglio delle tariffe percepite dall’Enav per l’ atterraggio e il decollo degli aerei. Lo sconto, ovviamente, dovrebbe valere per tutte le compagnie. Per evitare un taglio delle accise sui carburanti, invece, sembrerebbe allo studio la possibilità di far praticare uno ‘sconto’ sul prezzo del carburante da parte dell’Eni. Per rimodernare la flotta, invece, sarebbe prevista l’ entrata in campo di Sviluppo Italia che dovrebbe acquistare una decina di nuovi aerei (dovrebbero essere i B777 e i nuovi 7E7) e poi affittarli alla compagnia. Tutte queste misure sarebbero finalizzate ad aiutare la compagnia senza incorrere in possibili procedure per aiuti di Stato da parte della Commissione europea. Quanto alla cassa integrazione, rispunta la possibilità di avviare, parallelamente al provvedimento, programmi di formazione da affidare alle Regioni e, dopo di questo, di coinvolgere altri gestori del settore nell’ eventuale riassorbimento di personale in esubero. E’ da vedere se queste possibili misure e le altre che verranno annunciate oggi, riusciranno a convincere i sindacati che già ieri hanno comunicato alla Commissione di Garanzia la loro indisponibilità, ora come ora, a rinunciare allo sciopero generale di 24 ore del trasporto aereo, previsto per il 5 marzo. ”Ci spieghino quali intenzioni hanno e dove vogliono andare, poi valuteremo le iniziative da mettere in campo”, ha detto ieri il leader della Cisl, Savino Pezzotta. ”Dall’ incontro ci aspettiamo un forte segnale di inversione di tendenza rispetto ad un piano industriale focalizzato soltanto sugli esuberi”, ha sostenuto anche Roberto Panella, segretario nazionale dell’ Ugl.

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