venerdì, 29 Marzo 2024

Alitalia nel mirino dei “falchi”

Sotto accusa il piano di ricapitalizzazione della compagnia di bandiera italiana

Nonostante il commissario per i trasporti europei, Loyola de Palacio, si sia pronunciato per ben due volte sull’argomento, dando ragione ad Alitalia, la compagnia di bandiera italiana è ancora nel mirino delle principali concorrenti europee. Le più importanti compagnie aeree europee tengono sott’occhio la ricapitalizzazione di Alitalia “come dei falchi”. Lo ha detto al Financial Times Rod Eddington, numero uno di British Airways. “Forse siamo un po’ cattivi – ha detto Eddington – ma pensiamo di essere di fronte ad aiuti di stato ben vestiti da investimenti del settore privato”. “Ciò – ha proseguito – lascia le nostre aziende spiazzate e se il governo europeo è propenso a salvare le proprie compagnie di bandiera, questo è un segnale veramente negativo”. British Ailrlines e altre quattro compagnie aeree (Kml, Lufthansa, Sas Scandinavian Airlines e Bmi British Midland) hanno inviato lo scorso 29 luglio una lettera congiunta di proteste al commissario per i Trasporti europei, Loyola De Palacio che ha dato il suo ok all’aumento di capitale da 1,4 miliardi di euro di Alitalia. Nella lettera le cinque compagnie lamentavano che la ricapitalizzazione fosse nella sostanza un aiuto finanziario capace di compromettere seriamente gli sforzi della Commissione di ridurre le distorsioni della concorrenza. Nella stessa lettera le cinque compagnie si riservavano di intraprendere un’azione legale nei confronti dell’operazione italiana. Ad allarmare le 5 compagnie è stata “la notevole dimensione del pacchetto di finanziamenti”, approvata dalla Commissione anche se di questi solo il 38% sarà frutto del collocamento in borsa di titoli mentre il resto del finanziamento per l’aumento di capitale arriverà da parte pubblica. Dopo l’invio della lettera, è diventato chiaro che larga parte dell’investimento destinato al settore privato rimarrà in mano alle banche che hanno sottoscritto l’emissione di titoli, un pool di banche guidato da Banca Imi e nel quale appaiono anche Credit Suisse First Boston Terrill Lynch. Per ora solo il 78,4% dell’aumento di capitale è stato sottoscritto, compreso il 62% rilevato dallo Stato Italiano.

News Correlate