giovedì, 2 Maggio 2024

Alitalia, nuove scaramucce politiche sugli esuberi

Scontro Lega-An, mentre Cimoli incassa l’accordo con gli assistenti di volo

Nuove scaramucce nel governo sulla vertenza Alitalia: l’allarme di Gianni Alemanno sui tagli al personale ha infatti scatenato una nuova diatriba con la Lega Nord che, ormai da alcuni giorni, non manca di dire la sua sul percorso di salvataggio della compagnia. E mentre la politica litiga per i timori di tagli al personale, il numero uno della compagnia, Giancarlo Cimoli, porta invece a casa un accordo-ponte con gli assistenti di volo che gli assicurerà la pax-estiva estiva necessaria per sfruttare al meglio il periodo di massima produttività. L’accordo firmato da Alitalia con gli assistenti di volo punta infatti a ”scongiurare il ricorso a continue reciproche azioni unilaterali e conflittuali”, nel comune convincimento di voler avviare ”definitivamente una
nuova fase di relazioni industriali”. Tuttavia, proprio mentre in azienda si fanno le prove generali per la pace sindacale, la difficile situazione dei dipendenti Alitalia torna ad essere al centro del dibattito politico, alimentato dal ministro di An Gianni Alemanno che ha lanciato l’altolà al nuovo supermanager della compagnia: se la ricetta per il risanamento di Alitalia fosse basata su un drastico taglio del personale ”la mia risposta sarebbe ‘tagliamo Cimoli”’, ha affermato ieri il ministro. ”Non sono d’accordo con Alemanno, ma con Cimoli” ha replicato il ministro del Welfare Roberto Maroni, secondo il quale ”anche se il piano di salvataggio di Alitalia prevedrà lacrime e sangue,
bisogna attuarlo perché questo è l’impegno del Governo. Io sto quindi con Cimoli e non con Alemanno perché questo è un piano duro ma è l’unico possibile”. ”Credo che prima di affidare deleghe in bianco anche al più bravo dei manager il Governo abbia il dovere di leggere attentamente il piano industriale che non può essere basato sul sacrificio dei lavoratori, ma sul profondo rilancio produttivo” ha, a sua volta, replicato Alemanno, che tira però in ballo il
sospetto ”che dietro le parole dell’amico Maroni ci sia un retropensiero: l’idea che i tagli occupazionali, se saranno previsti, riguarderanno principalmente gli impianti di Fiumicino e del Sud Italia”. ”A scanso di equivoci – ha concluso il ministro – io e il presidente Storace siamo obbligati a ricordare a tutti che Fiumicino i suoi prezzi alle ristrutturazioni Alitalia li ha già pagati e non può dare altro”. Dietro la polemica tra i ministri rispunta, in modo non troppo indiretto, l’annosa dualità tra Fiumicino e Malpensa. Anche questo conflitto ha visto nei giorni scorsi tornare all’attacco
la Lombardia con il governatore, aziende e sindacati locali che hanno preso carta e penna per scrivere al presidente del consiglio e al nuovo general manager di Alitalia, per chiedere di dare un nuovo ruolo al vettore, più rispondente ai ”bisogni del suo mercato di riferimento primario, collocato
prevalentemente nel settentrione” e prospettando, in caso contrario, la costituzione di ”cordate e partnership per soluzioni alternative”. Un progetto, questo, che ha fatto pensare a timori per un possibile progetto volto ad alleggerire la stessa presenza della compagnia su Malpensa, base che per ora
continua a costituire una fonte di costi per l’azienda. Proprio il tentativo di ridurre gli sprechi generati dalla doppia presenza della compagnia a Roma e Milano, tuttavia, è stato uno degli oggetti dell’accordo estivo firmato con gli assistenti di volo. Tra le misure previste dall’accordo tra Cimoli e sindacati, c’e’ quella con la quale l’azienda si impegna a dare immediata attuazione, secondo l’anzianità aziendale e a parità d’organico, ad un primo gruppo di trasferimenti in base Roma, da parte dei assistenti base Milano. Tra le altre misure stabilite dall’intesa, firmata anche per fronteggiare l’aumento dell’offerta, con più voli e nuove tratte, previste per la stagione estiva, figura poi una nuova tabella di impiego sul medio raggio che, in sostanza, prevede un maggior utilizzo del personale e una diversa ripartizione dei periodi di lavoro e di riposo che aumenta notevolmente la produttività del servizio. Per gli avvicendamenti misti, quelli cioè che prevedono una tratta nazionale ed una internazionale è stata pattuita una conformazione dell’equipaggio di cabina
che consente risparmi per l’azienda. ”L’intesa siglata – spiega Mauro Rossi, della Filt Cgil – permetterà all’azienda di realizzare circa duemila ore di volo in più nel periodo estivo senza nessun costo aggiuntivo”.

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