Riflettori ancora puntati sulla compagnia di bandiera, in vista del mega-incontro di oggi a Palazzo Chigi tra governo, azienda, sindacati, istituzioni locali, convocati dal governo mentre giungono voci di altre possibili proteste spontanee in contemporanea dei lavoratori della compagnia che potrebbero questa volta coinvolgere anche gli scali milanesi. Dopo mesi di muro contro muro tra azienda e organizzazioni sindacali, dal summit, quest’ultimi puntano a strappare al governo un pronunciamento sul piano industriale della compagnia, congelato su richiesta dello stesso presidente Berlusconi.
Ma, avverte il segretario nazionale Filt Cgil Roberto Scotti,
”il governo ora dovrà dire chiaramente se ritiene il
management Alitalia all’altezza dei compiti che gli sono stati affidati”. L’atteso appuntamento istituzionale inoltre
rappresenta il momento conclusivo del lavoro svolto ai tavoli
tecnici partiti ad agosto scorso coordinati dal viceministro
Mario Tassone, che punta all’approvazione del piano nazionale
del trasporto aereo. Prima del vertice di palazzo Chigi,
presieduto dal sottosegretario Gianni Letta, i sindacati
potrebbero incontrare il presidente della Provincia Enrico
Gasbarra, mentre per martedì è già fissata un’intersindacale
tra tutte le sigle per valutare l’eventuale documento che
dovrebbe scaturire dal megatavolo governativo. Dopo l’assemblea dei lavoratori a Fiumicino il 23 dicembre, cui ha partecipato anche il sindaco di Roma Walter Veltroni affermando che ”il piano industriale va tolto di mezzo”, resta in piedi intanto lo sciopero nazionale del 19 gennaio, già proclamato. ”Ci aspettiamo che il governo esca dall’ambiguità e si pronunci sul piano industriale, contestato trasversalmente anche a livello politico” afferma il segretario nazionale Uilt, Guido Moretti. Condizione preliminare per aprire il confronto, la revoca da parte dell’azienda del blocco degli adeguamenti salariali, ”aderendo formalmente all’invito a congelare tutto giunto dal governo”.
