giovedì, 2 Maggio 2024

Alitalia, pronto il decreto

L’Esecutivo ha trovato le risorse per salvare la compagnia

Il decreto del governo sui requisiti di sistema per il trasporto aereo è pronto e per Alitalia sembrano allontanarsi i timori del fallimento. L’Esecutivo ha dunque trovato le risorse per salvare in extremis la compagnia, che entro il 20 aprile vuole raggiungere un accordo con i sindacati sul nuovo piano industriale e andare al consiglio di amministrazione del 20 maggio con la certezza di contare su risorse necessarie ad abbassare la maggior parte delle perdite ed approvare il bilancio 2003. Senza il timore di portare i
libri in tribunale. Pressato dall’Alitalia e dai sindacati, che subordinano un accordo sul nuovo piano industriale al decreto sui requisiti di sistema, e accusato nei giorni scorsi dal ministro del Welfare, Roberto Maroni ”di non fare proprio nulla” per la compagnia, il governo ha elaborato un provvedimento per il settore che prevede azioni di sostegno al reddito per 2.000-2.500 dipendenti del settore (fra cassa integrazione, mobilità breve e formazione) e riduzione delle tasse per i diritti di sorvolo all’Enav dovute dalle compagnie (decollo, atterraggio e sorvolo) e delle accise sul carburante per 300-400 milioni di euro. Lo stesso Maroni ha riconosciuto che ”il ruolo del Governo non è quello di aspettare la lenta agonia dell’Alitalia” confermando che sulla compagnia ”ci saranno delle novità positive già in settimana”. Con questa mossa, dunque, il governo vuole dimostrare di voler mantenere la promessa di salvare la compagnia e fugare i dubbi di chi, invece, ha insinuato che volesse solo perder tempo sino alle elezioni di giugno per poi liquidare Alitalia. Timore anche dei sindacati che hanno di recente minacciato azioni di lotta durissime e fuori dalle regole di fronte ad progetto di questo tipo. Il decreto sarà al centro della riunione di giovedì prossimo tra il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, il vice presidente Gianfranco Fini, il sottosegretario Gianni Letta
e i ministri competenti Roberto Maroni per il Welfare, Giulio
Tremonti per l’Economia (maggiore azionista della compagnia) e Pietro Lunardi per le Infrastrutture e i Trasporti e quasi
certamente sarà portato al prossimo consiglio dei ministri. Che dovrebbe essere a fine settimana e deciderne il varo così che il 20 aprile azienda e sindacati possano raggiungere un accordo sul nuovo piano industriale. Che è ormai pronto e che, incassate le garanzie dal governo, può avviarsi verso
l’applicazione. Piano tutto volto al rilancio, al recupero di quote di mercato, alla flessibilità e alla maggiore produttività del personale. Aspetti nei cui confronti i sindacati sarebbero disponibili in teoria, anche per ridurre il numero di provvedimenti a sostegno del reddito, che in Alitalia dovrebbero riguardare circa 1.500 dipendenti, e consentire una revisione dell’ipotesi di outsourcing di alcune attività, prevista dal precedente piano industriale, elaborato dall’ex amministratore delegato Francesco Mengozzi. L’azienda punterebbe anche alla ricollocazione di parte del personale in settori che vanno rafforzati. Nell’ottica espressa di recente dal management dell’azienda per cui ciascuno deve fare la propria parte, la rimodulazione del piano riguarderebbe anche i dirigenti, che si vedrebbero ridotti di 500mila euro in totale gli stipendi. L’unica trattativa sul costo del lavoro che procede senza grossi intoppi è quella con i piloti sui quali non inciderà la
scure degli esuberi. La categoria discute con l’azienda di
maggiore produttività, senza intervenire sui contratti. Più
difficile sembra la trattativa con gli assistenti di volo per i quali si è tornati a parlare della possibile riduzione da 4 a 3 del personale di cabina, dell’aumento dei limiti di impiego oltre le ore stabilite contrattualmente, con un obiettivo di aumento della produttività che potrebbe costare a 600-700 dipendenti. Per il personale di terra, il più a rischio, il confronto è fermo da una settimana. Oggi, intanto, si risiedono al tavolo Alitalia e piloti (altri due tavoli riguardano assistenti di volo e personale di terra) mentre in un incontro intersindacale convocato sempre per
oggi si farà il punto sullo stato della trattativa con
l’azienda e si rifletterà su un’eventuale mobilitazione per
fare pressione sul governo ed ottenere le misure promesse al
settore del trasporto aereo.

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