sabato, 18 Maggio 2024

Alitalia punta su Low cost-no frills

Il Cda ha respinto l’offerta di Volare Group per Eurofly

Alitalia ha deciso di raccogliere la sfida. Presto debutterà nel low cost-no frills, sola o con altri partner. E’ quanto trapelato ieri al termine del consiglio d’amministrazione. Sul tavolo dell’amministratore delegato Francesco Mengozzi c’è da qualche giorno la proposta di Volare Group, che è pronta a partire low cost tra appena tre mesi (a febbraio) e punta ad aggredire il territorio nazionale facendo volare i clienti all’interno degli scali italiani, oltre che a offrire collegamenti europei. Ma vi è anche un’altra proposta, quella dell’amministratore delegato di Eurofly, Augusto Angioletti, che per la società charter del gruppo ha ridisegnato una nuova ‘mission’, quella di frenare l’invasione delle compagnie low, dalla spregiudicata politica commerciale. Lo scenario che ora si apre sulla questione Volare-Eurofly è multiforme: bloccando di fatto la cessione di Eurofly dopo il ‘no’ all’offerta di Volare (19,5 milioni di euro, per l’80%
della società), il management della Magliana deve decidere quale sarà il destino della società, in difficoltà di bilancio. Dovrà intanto approfondire, come è stato deliberato da parte del cda, la proposta di Angioletti. E stabilire se nel progetto di ingresso nel mercato low è ritagliato anche un
ruolo per la compagnia di Angioletti o no. Oppure decidere se alla fine non sarà più conveniente accettare invece la proposta di Volare Group che la offre pressoché ‘chiavi in mano’, piuttosto che ristrutturare una compagnia in perdita e operare tagli per confezionare una ‘low size’. O, ulteriore scenario, integrare Volare nel progetto low attraverso Eurofly. Certo è che, comunque, lo spazio per due vettori low cost nazionali non sembra esserci. Scelte che vedranno impegnato Mengozzi nelle prossime settimane, il quale ieri ha intanto archiviato una trimestrale in utile, la prima volta dal ’99, anche se di poco e preannuncia una chiusura 2002 in linea con le previsioni. In più, nonostante lo stop imposto a Volare su Eurofly, Mengozzi ha ricevuto l’input dal board di implementare il già proficuo accordo commerciale con Volare. La formula del segmento low cost è nota: noccioline fino a mille miglia, oltre le 1.000 miglia anche i biscotti: così si vola a meno di metà dei prezzi medi di linea. Il boom risale agli ultimi 3-4 anni e hanno volato low cost in circa 27 milioni lo scorso anno in Europa di cui il 60% per puro turismo e ‘solo’ il 40% per business. La preoccupazioni dei tour operator riguardano la sicurezza di chi viaggia senza protezioni previste dalla normativa europea e il no comfort visto che i vettori prediligono soprattutto gli scali di secondo piano, che costano meno. Preoccupati o no, di sicuro i Tour Operator si trovano comunque scavalcati, insieme agli agenti di viaggio, dall’accesso diretto, via Internet, a prenotazioni e acquisti di biglietteria aerea. Una rivoluzione che, secondo l’amministratore delegato di Volare Group, Vincenzo Soddu, “è bene cavalcare piuttosto che combattere”. La sua nuova compagnia ‘volareweb.com’ vende i suoi biglietti ovviamente via internet, con tariffe graduate. L’obiettivo è quello di ‘frenare’ la colonizzazione in atto da parte di compagnie estere, prima fra tutte Ryanair che ha ottenuto condizioni di particolare favore per operare dagli scali italiani. Sono quattro le principali compagnie del low cost europeo:
oltre all’irlandese Ryanair, Easyjet, Germanwinks (Lufthansa), Tui.

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