lunedì, 6 Maggio 2024

Alitalia, resta tutto sospeso in attesa del Governo

Il Cda ha rinviato le decisioni, oggi Palazzo Chigi affronta la questione

Ancora una battuta d’arresto sulla strada del piano di risanamento di Alitalia: ieri il consiglio di amministrazione della compagnia ha di fatto rinviato di altri dieci giorni l’avvio delle misure di implementazione del piano industriale e il conseguente avvio degli esuberi previsti e per ora sospesi. Il board della compagnia ha infatti deciso di attendere ancora indicazioni da parte del governo che, domani, dovrebbe esaminare la questione a ridosso del vertice di maggioranza convocato per chiudere la verifica di governo. E per rimarcare formalmente la necessità di un’indicazione da parte del governo, la maggioranza del consiglio di amministrazione ha deciso di firmare una lettera da indirizzare a Palazzo Chigi. I consiglieri chiedono formalmente al governo di intervenire con indicazioni sul piano industriale e con le misure annunciate a sostegno del settore, a partire dagli ammortizzatori sociali necessari per la gestione degli esuberi occupazionali. Nella lettera, che sarà indirizzata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, Alitalia prospetterà la ” necessità che il governo ponga in essere tempestivamente quanto indispensabile per consentire di superare l’attuale fase di stallo ed attuare il piano industriale varato dalla compagnia”. A confermare l’intenzione del governo di occuparsi domani della compagnia è stato oggi il ministro del Welfare, Roberto Maroni: ”quello di Alitalia è un problema serio, se ne occuperà domani Palazzo Chigi” ha detto, sostenendo anche che la preoccupazione non è tanto per i lavoratori a rischio (”per loro una soluzione si può trovare facilmente”) quanto proprio ”la necessità di salvarla per evitare che venga fagocitata o ridimensionata a ruolo di vettore regionale da accordi che vedono Alitalia in posizioni di estrema debolezza”. Per Maroni, che ha rilanciato le preoccupazioni espresse venerdì da Bossi sulla possibilità che la compagnia chiuda, quella di Alitalia ”è una partita difficile che non si gioca solo sul piano industriale”. ”Sarebbe facile – ha infatti sostenuto il ministro – chiedere ad Alitalia di ritirare il piano industriale e di farne uno più soft” ma ”non è un problema di minor profitto di Alitalia rispetto alle previsioni del piano, quanto del rischio che Alitalia chiuda mettendo fine a migliaia di posti di lavoro. Questo i sindacati lo sanno bene”. Maroni, pur
ammettendo che si tratta di ”una partita difficile”, si augura che il Governo sappia ”giocarla nel modo migliore”. La riunione del cda è stata scandita oggi anche da un sit-in
delle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali e
delle associazioni professionali della compagnia che hanno anche formalmente consegnato al management un documento sul piano industriale. Per il segretario nazionale del trasporto aereo della Fit Cisl, Claudio Genovesi, l’appuntamento ha avuto come obiettivo quello di informare il cda delle iniziative e delle proposte avanzate dal sindacato. E’ stato, ha detto, ” un momento diretto di dialogo con tutte le componenti del cda della società”.

News Correlate