Negli ultimi due anni i ricavi di Alitalia sono scesi molto più velocemente del corrispettivo calo dell’offerta predisposto con gli ultimi piani industriali. Lo rileva uno studio della Roland Berger commissionato dall’Unione Piloti secondo il quale, tra il 2000 e il 2002, l’offerta sui voli intercontinentali è calata del 41% a fronte di un calo dei ricavi del 40%. Ma è soprattutto sui voli nazionali che la forbice tra calo dell’offerta e dei ricavi si fa più evidente: nei due anni i voli sulla rete nazionale sono stati ridotti dell’8% mentre i ricavi sono scesi del 14%. E’ andata meglio sui voli internazionali dove, a fronte di una riduzione dell’offerta del 12%, i ricavi si sono ridotti solo del 9%. In generale nei due anni l’offerta è scesa del 26% e i ricavi del 28%.
Tra il 2001 e il 2002 inoltre, l’andamento della compagnia italiana è stato peggiore rispetto alle principali concorrenti europee. Secondo Roland Berger i ricavi per passeggero/chilometro sono scesi del 18,3% (-18,6% l’offerta) e il load factor è aumentato solo dello 0,2%. Air France nello stesso periodo ha aumentato del 2,9% i ricavi, l’offerta del 1,2% e il load factor sempre dell’1,2%. Da grafici dello studio Roland Berger risulta inoltre che Alitalia non risulta essere competitiva rispetto alle compagnie concorrenti in nessuna direttrice europea: l’offerta della compagnia italiana risulta infatti sempre più bassa rispetto a quella dei competitori paragonabili su ciascuna direttrice di traffico.