sabato, 25 Maggio 2024

Alitalia, sarà un mese di giugno bollente

Cimoli prepara il Piano, mentre Maroni parla di “bomba sociale” e la compagnia smentisce

Si profila un mese di giugno bollente per Alitalia che, in vista della pausa estiva, ha in calendario una serie di appuntamenti decisivi per il futuro della compagnia. Intanto il ministro del Welfare Roberto Maroni lancia l’allarme sulle voci di esuberi superiori alle indiscrezioni circolate finora, che rischierebbe – dice lo stesso Maroni – di trasformare la vicenda della compagnia italiana in una ”bomba sociale”. Una pentola in ebollizione, per usare l’immagine dello stesso ministro, a cui si cerca di mettere inutilmente un coperchio. Inutilmente
perche’ la Lega, per bocca del suo ministro, ribadisce di essere ”assolutamente contraria” all’ipotesi di trasferire gli esuberi al settore pubblico e a soluzioni ”all’italiana” come quella adottata con il decreto salva-calcio.
L’invito di Maroni al governo è perciò quello di ”non perdere tempo”, senza sperare che la posizione della Lega possa cambiare dopo il voto europeo. ”Berlusconi invece di fare il ‘bauscia’, si occupi dei problemi seri – avverte il responsabile del Lavoro – il governo già nei prossimi giorni convochi Cimoli
per ascoltarlo, perche’ questo rischia di essere una bomba sociale inimmaginabile”. In confronto alla quale Melfi e Termini Imerese ”non sono state nulla”. La compagnia respinge l’allarme e afferma che fin quando non
sarà definito il piano (tra due o tre mesi) è destituita di fondamento ogni cifra sugli esuberi. E Maroni replica. E insiste: ”se sono vere le dichiarazioni attribuite ad Alitalia, secondo cui servono ancora tre mesi per scrivere il piano industriale di rilancio dell’ azienda che fino ad un mese fa
sembrava questione di vita o di morte, delle due l’ una: o siamo al tanto peggio tanto meglio o c’ è qualcosa di strano nell’ attuale vertice. Nei prossimi giorni – ha aggiunto il ministro del Welfare – chiederò al Governo di tornare ad occuparsi del caso Alitalia”. E così la tensione sul futuro della società, in attesa di soluzioni definitive, rischia di tornare alta. Il vice ministro Adolfo Urso (An) invita alla calma e sottolinea come ogni intervento si dovrà fare ”una volta definito il piano”. La prima delle date importanti per Cimoli è intanto fissata per la prossima settimana quando incontrerà i rappresentanti
delle diverse categorie dei lavoratori con cui sta definendo le intese-ponte per garantire aumenti di produttività per il mese estivo. Poi, un passo dopo l’altro, il piano di riorganizzazione dell’aviolinea continuerà il suo percorso che, entro l’estate, prevede l’appuntamento assembleare per il via libera ai progetti di ricapitalizzazione e di prestito ponte per la continuità aziendale e la definizione del piano finanziario con Mediobanca e di quello industriale con Fintecna. Il 3 giugno il presidente e Ad della compagnia incontrerà formalmente i sindacati per illustrare le linee generali del suo piano industriale alla luce degli accordi in via di definizione con le diverse categorie. Cimoli ha infatti già firmato l’accordo con gli assistenti di volo che sancisce la pax estiva
sugli scioperi e che garantisce alla compagnia di realizzare circa 2 mila ore di volo in più senza costi aggiuntivi. Anche i piloti sono in procinto di mettere nero su bianco l’accordo sulla produttività estiva che innalzerà a 650 e 800 le ore di volo al mese, che limiterà il ricorso alle ferie e che consentirà di realizzare risparmi sulle rotazioni mensili per i piloti di base Milano. Il servizio da Malpensa dovrebbe infatti essere garantito sempre più da ‘pendolari’, risparmiando quindi le spese della permanenza fuori sede e dei trasporti dall’albergo all’aeroporto. L’accordo per l’aumento di produttività nella stagione estiva sarà propedeutico alla firma del nuovo contratto di lavoro che, secondo alcune fonti sindacali, per i piloti potrebbe arrivare entro luglio. Anche il personale di terra dovrebbe firmare a giorni l’accordo estivo
per l’abbattimento delle ore di straordinario, il congelamento delle festività e dei riposi compensativi. In particolare, per i circa 4.000 dipendenti della divisione tecnica operativa ‘Alitalia engineering maintenance’ l’accordo potrebbe essere legato ad una commessa ottenuta da Lufthansa per la manutenzione
di alcuni MD11. Sempre nei prossimi giorni Cimoli lavorerà alla definizione
del contratto con Mediobanca, advisor e capofila del prestito ponte da oltre 400 milioni di euro che dovrebbe essere organizzato da istituti di credito, con la garanzia del Tesoro. Mediobanca, assieme a Rotshild, dovrebbe anche essere advisor dello Stato per l’operazione di ricapitalizzazione dell’aviolinea che vedrà l’intervento del Tesoro ”congiuntamente con investitori privati” per garantire la compatibilità dell’operazione con la normativa europea. Entro il 25 giugno poi, data dell’assemblea, Alitalia deve ottenere la certificazione del bilancio 2003 da parte del revisore Deloitte and Touche. In occasione del cda che ha varato il bilancio 2003, infatti, la società ha affermato di non avere
ancora elementi ”per poter esprimere un giudizio sulla correttezza dei principi di redazione del bilancio e sui conseguenti criteri di valutazione” adottati dall’azienda. L’assemblea Alitalia che dovrà deliberare sul futuro della
compagnia è stata convocata il 25 giugno in prima e il 28 giugno in seconda con all’ordine del giorno ”la modifica dello statuto relativamente al numero degli amministratori componenti il cda e le conseguente deliberazioni, il bilancio d’esercizio 2003 e la nomina ed il compenso del consiglio di amministrazione’. Dovendo votare il bilancio, l’assemblea si dovrà esprimere anche sulla continuità aziendale e quindi su ricapitalizzazione e prestito ponte.

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