domenica, 21 Luglio 2024

Alitalia, sarebbero 5 mila gli esuberi, ma i Sindacati non ci stanno

Il confronto prosegue, ma le associazioni dei lavoratori chiedono profonde correzioni

Alla fine il numero più temuto del Piano industriale Alitalia è saltato fuori: oltre mille assistenti di volo, quasi 500 piloti e poco meno di 1.500 tecnici addetti alla manutenzione. E’ questo il numero dei dipendenti che usciranno da Alitalia con un piano aziendale che prevede di allontanare dalla compagnia 5 mila dipendenti in poco più di un anno. Lo hanno saputo ieri, al termine dell’incontro tra gli stessi sindacati di categoria e la compagnia. Si tratta di numeri che i sindacati ritengono inaccettabili. Per ora non chiudono al confronto ma chiedono correzioni sostanziali e chiamano in causa il governo.
Alitalia ha infatti annunciato ai sindacati la sua intenzione di andare avanti con il suo piano di riassetto societario che prevede la creazione di due distinte società, sotto una holding leggera, una per il settore volo e l’altra per le attività a terra. Alla prima sono destinati 11.700 dipendenti; ad Alitalia service andranno, prima dei tagli, 9 mila unità. Poi si parte con i tagli: saranno 1.570 per il personale addetto alle attività di volo. E cioè 450 piloti, 1.050 assistenti di volo e 70 addetti a terra per le flight operation. Per il personale di terra, i tagli riguarderebbero 1.440 addetti alla manutenzione, 900 addetti alle operazioni di terra, 360 unità operative nelle
unità di marketing e vendite, 610 personale impiegato nella corporate, 120 personale terra cargo. In totale 3.430 dipendenti in esubero. Dai 5 mila restano esclusi i contratti a termine e stagionali che ammontano ad oltre 1.000 unità. Con ”la diminuizione dell’organico da 2.350 piloti a 1900, non sarà possibile garantire l’ attuale operativo del Gruppo” si affrettano a mettere in
chiaro i piloti. I tagli al personale porteranno nelle casse della compagnia 315 milioni di euro, un terzo circa dell’obiettivo di risanamento complessivo che si prefigge il piano industriale. Alitalia conta di realizzare risparmi per 830
milioni entro il 2006 e per 1.027 a fine piano, entro il 2008. Un obiettivo che prevede anche, come richiesto dalle parte sociali, una prospettiva di rilancio attraverso un incremento della flotta e un netto progresso dei principali paramenti operativi: ”crescita dal 2005 al 2008 rispettivamente del 28% delle tko (tonnellate chilometro offerte) e di 3,2 punti percentuali del load factor con ripristino di livelli di redditività allineati a quelli oggi riscontrabili nell’ambito dei principali vettori europei”. Mentre i sindacati parlano di cifre inaccettabili, e l’ala dura dei sindacati di base preannuncia mobilitazioni, il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi conferma la volontà del governo di lavorare sugli ammortizzatori sociali. Sottolinea però che questo strumento non potrà che essere ”un completamento ad una solida intesa”. ”Un quarto di forza lavoro in meno non è uno scherzo, nemmeno dal punto di vista della gestibilità incruenta degli esuberi. Così come è il piano non convince ” ha commentato il numero uno della Filt Cgil, Fabrizio Solari che però conclude: ”Io sono perchè il confronto continui. Mi auguro che ci siano
margini di miglioramento”.

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