Dopo Francesco Mengozzi anche Roberto Palea. Sulla scia delle dimissioni dell’ex amministratore delegato dell’Alitalia, anche il consigliere di amministrazione, espressione delle banche, ha deciso di lasciare la compagnia. ”Il governo, il sindacato e le altri parti interessate ha scritto in una lettera a presidente, amministratore delegato e presidente del consiglio sindacale – non hanno adeguata consapevolezza della gravità e dell’urgenza della situazione dell’azienda”. Un gesto che rende, se possibile, ancora più in salita la
strada che Alitalia sta percorrendo verso il tentativo di
salvarsi e tentare il rilancio. Le dimissioni sono arrivate, inoltre, in un clima nebuloso e che può preludere alla tormenta per la compagnia, a causa del rosso dei conti e dell’avvicinarsi della data del 20 maggio, quando il cda (ora ridotto a 9 consiglieri dai 17 dell’era Cempella) dovrà varare il bilancio 2003; dell’attesa dal governo del decreto sui requisiti di sistema; della fase delicata in cui è la trattativa con i sindacati. Un gesto che potrebbe voler dire una pressione delle banche al governo. Ma in ambienti del settore si osserva invece che il gesto di Palea sarebbe stato del tutto personale, non suggerito dalle banche che, essendo creditrici, non avrebbero interesse al naufragio del titolo in Borsa e ad un futuro nero dell’aviolinea.
