sabato, 18 Maggio 2024

Alitalia, slitta pax estiva con il personale di terra

Mentre sul fronte del nuovo Cda s’intrecciano le polemiche

Ancora nessun accordo di pace estiva con il personale di terra di Alitalia, mentre dal Tesoro arrivano segnali di disappunto nei confronti del candidato
indicato dalle Attività produttive per il nuovo consiglio di amministrazione.
La richiesta di contributo al taglio dei costi per il comparto terra formalizzata ieri dall’azienda è stata infatti respinta dalle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, che restano in attesa di conoscere più dettagli sul futuro assetto del Gruppo e sul progetto industriale di Cimoli. E’ invece attesa per domani la firma dell’intesa con i piloti che dovrebbe sancire il patto di pax estiva con tutto il personale viaggiante, dopo il sì già accordato dagli assistenti di volo. I piloti hanno, peraltro, appena firmato un accordo di deroga ai limiti di impiego per garantire la rotta Malpensa-Tel Aviv-Malpensa che deve essere effettuata, per motivi di sicurezza, senza soggiorno sul luogo. L’accordo stabilisce che l’effettuazione della tratta di notte comporta due giornate di riposo compensativo. L’accordo estivo con i piloti dovrebbe traghettare le relazioni sindacali tra compagnia e categoria fino alla fine di
ottobre, accompagnando la trattativa per il rinnovo contrattuale. Così come per le altre categorie, anche con i piloti è previsto un accordo per aumentare la produttività e diminuire i costi: in particolare, stando alla bozza di intesa
già discussa il 6 maggio a Palazzo Chigi, le azioni si dovrebbero concentrare sui periodi di ferie e di congedo parentale, con l’obiettivo di programmare con certezza i turni di servizio, l’aumento del numero delle ore volate, e un
intervento per ridurre i costi di trasferimento e trasporto del personale base Malpensa. Quanto invece al personale di terra, la riunione di ieri è stata aggiornata nel tentativo di trovare una proposta alternativa a quella formulata dall’azienda, che chiede ai lavoratori un contributo alla quota mensa di due euro e il blocco, ormai in vigore da più di un anno, della monetizzazione delle festività soppresse. Il vero ostacolo che frena la firma dell’accordo è tuttavia l’incertezza sul futuro del comparto nei piani industriali di Alitalia. Il Sult lo ha dichiarato apertamente dicendosi contrario alla firma in assenza di
garanzie sulla possibile esternalizzazione dei lavoratori terra in Fintecna. ”Siamo disposti a fare sacrifici solo a patto del mantenimento dell’unitarietà del gruppo”, ha detto alla vigilia del tavolo con l’azienda il responsabile dell’organizzazione, Andrea Cavola. La trattativa, comunque, resta aperta, e le parti dovrebbero aggiornarsi nei prossimi giorni per tentare di arrivare ad un accordo diverso, forse senza il contributo mensa. Alitalia ha chiesto di fare in fretta, proponendo di riunire di nuovo il tavolo il 17 pomeriggio e il 18 giugno, ma i sindacati hanno intenzione di riunire prima un intersindacale per formulare una loro proposta alternativa. Per i lavoratori di terra, inoltre, è in via di definizione un documento programmatico delle 4 segreterie confederali e dell’Ugl che punta alla formulazione di una piattaforma unica volta alla definizione di un unico contratto per tutto il personale di terra. L’obiettivo è trasformare il documento programmatico in una piattaforma rivendicativa da far pervenire, entro la fine di giugno, alle controparti: Alitalia e gestori aeroportuali innanzitutto, anche con il fine di garantire i lavoratori di terra di Alitalia nell’eventualità di un loro trasferimento fuori dal Gruppo.
Intanto il nome di Serafino Gatti, indicato dal Ministero delle Attività Produttive nella lista dei candidati ad entrare nel cda di Alitalia, suscita il disappunto di Tremonti. Stando ad indiscrezioni che circolano tra i corridoi di Via XX Settembre, il nome di Gatti in seno al board della società aerea avrebbe creato infatti sorpresa nell’azionista della compagnia che, dal canto suo, ha indicato i restanti membri del consiglio che affiancheranno Giancarlo Cimoli e Jan Cyril Spinetta, presidente di Air France. E, cioè, Roberto Ulissi e Augusto Zodda, entrambi dirigenti del ministero dell’ Economia. Gatti, docente di diritto commerciale e consigliere di Fincantieri, è stato nel cda Alitalia dal 1997 al 2003, è stato presidente Cofiri ed ex consigliere della Banca di Roma
per la quale è stato rinviato a giudizio assieme al presidente di Capitalia, Cesare Geronzi, e ad altri membri del consiglio, per false comunicazioni alla Banca d’Italia relative al bilancio 1996.

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