mercoledì, 17 Luglio 2024

Alitalia, spunta una cordata Italo-Araba

Il promotore è Matteo Corsini, che punta a una newco italiana

”Sono il promotore di una cordata mista italo-araba, abbiamo manifestato il nostro interesse al governo. Se lascerà che i privati entrino nel capitale di
Alitalia, possiamo essere partner del Tesoro”. Lo ha detto all’Ansa Matteo Corsini, l’investitore che secondo quanto emerso dal Sult ha delle mire sulla compagnia di bandiera. Mistero fitto sui partner arabi coinvolti. ”L’intenzione è quella di creare una newco italiana e garantire che Alitalia resti italiana”, dice. E silenzio anche sulla cifra esatta che la presunta cordata sarebbe disposta a mettere sul piatto. ”Ho contattato Palazzo Chigi – afferma Corsini -Tremonti e i sindacati, oltre all’Alitalia stessa. Noi vogliamo fare un approccio, stabilire dei contatti e vedere i documenti. Abbiamo dei partner con un budget illimitato. Intanto vogliamo far vedere al governo che se le cose si vogliono fare, gli interlocutori ci sono”. Corsini tira le fila delle proprie partecipazioni da Londra, dove ha sede l’immobiliare Corsini Houses & Real Estate ltd. Nel tratteggiare un profilo delle proprie attività (”Ho partecipazioni in 75 società del Nasdaq”, sostiene), ricorda di aver rilevato in passato il 33% del patrimonio immobiliare di Unipol, un’operazione da 65 milioni di euro, assieme ad Amedeo Brunello e al gruppo Ibi (poi fuso con Fincasa, ora Alerion). Ricordando invece l’infruttuoso approccio alla Cirio, Corsini sostiene che dopo le manifestazioni di interesse non era riuscito ad ottenere neppure l’elenco degli obbligazionisti e che su questo scoglio sarebbe naufragato l’incontro tra l’esponente della Livolsi & Partners (allora advisor Cirio) e quello del fondo Blackstone, che si tenne a Londra.

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