venerdì, 3 Maggio 2024

Alitalia/1, ancora una settimana di esami

Prima Bruxelles e poi i lavoratori dovranno dare il via libera al Piano

Gli esami non finiscono mai per Alitalia. Questa settimana la compagnia porta i dettagli del suo piano di salvataggio al vaglio della Commissione europea e al giudizio dei lavoratori.
Le informazioni supplementari richieste dalla Commissione europea sul piano di rilancio di Alitalia saranno infatti inviate a Bruxelles dalle autorità italiane ”entro questa settimana”. La documentazione aggiuntiva richiesta dagli uffici
della De Palacio su ricapitalizzazione, operazione Az Service e ruolo di Fintecna e sul finanziamento degli ammortizzatori sociali, è stata infatti messa a disposizione dalla compagnia ma, secondo fonti vicine al dossier Alitalia, il materiale dovrà essere integrato da alcune valutazioni del governo. Ieri, ad esempio, si sarebbe svolta al Tesoro proprio una riunione sulla questione dell’aumento di capitale.
Giovedì inizia invece il conto alla rovescia per il verdetto dei lavoratori sul piano Cimoli. Il referendum sull’accordo firmato da sindacati, governo ed Alitalia sul salvataggio della compagnia partirà infatti il 28 ottobre e si concluderà il 10 novembre. Così ha stabilito la Commissione elettorale delle
organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo che ha concesso due settimane di tempo per votare ai naviganti in considerazione della specificità del loro lavoro. Per tutti gli altri dipendenti Alitalia, invece, le urne elettorali saranno aperte solo dal 4. Il 10 novembre, quindi, si conoscerà la valutazione
dei dipendenti della compagnia che sono stati chiamati a dare il loro giudizio sull’intesa raggiunta il 5 ottobre da 8 sigle sindacali con il governo ed Alitalia per il ”salvataggio e il rilancio della compagnia e le gestione non traumatica degli esuberi”. Le segreterie nazionali delle organizzazioni e le
presidenze della associazioni professionali hanno anche lanciato un appello ai lavoratori della compagnia per invitarli al voto, ribadendo gli ‘obiettivi irrinunciabili” che il sindacato ritiene di aver raggiunto con l’accordo e per il quale si invita quindi a votare Sì. Tra tutti quello di ”evitare il fallimento di Alitalia” e di ”escludere i licenziamenti”. Il referendum è stato contestato dal Sult, l’organizzazione sindacale che, pur avendo firmato con l’azienda intese sul costo del lavoro ed esuberi, non ha dato il suo assenso all’accordo più generale firmato di Palazzo Chigi. Il Sult critica in particolare il fatto che il referendum sia stato indetto solo dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo e giudica questa decisione ”antidemocratica”. Per questo invita i lavoratori a disertare le urne. Una posizione, questa, stigmatizzata dalle organizzazioni che hanno indetto il referendum ed in particolare dalle rappresentanze di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

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