domenica, 19 Maggio 2024

Alitalia/2, è già cominciato il “toto-nomine”

Il sottosegretario Letta ha convocato per oggi l’A.D. Mengozzi

La soluzione della complicata vicenda Alitalia sembra vicina e potrebbe passare dalla sostituzione dei vertici della compagnia aerea. L’ipotesi si è prepotentemente ripresentata ieri. Ad annunciare formalmente la possibilità di un passo indietro dei vertici dell’ azienda è stato il Presidente del Consiglio Berlusconi. Ancora una volta, l’ incarico di sbrogliare questo difficile compito è stato affidato al
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che dovrà preparare insieme ad altri esperti, ”una proposta di soluzione che sarà presentata al Consiglio dei Ministri”. Il sottosegretario si è quindi subito messo al lavoro ed ha convocato già per oggi l’ amministratore delegato della compagnia, Francesco Mengozzi. La notizia, di per sé, non sarebbe eccezionale, visto che di recente le visite di
Mengozzi a Palazzo Chigi sono state numerose. Ma la convocazione dopo le parole di Berlusconi ha fatto subito pensare a possibili sostituzioni ai vertici che, al momento, sono rappresentati oltre che dall’ ad Mengozzi, dal presidente Giuseppe Bonomi, sostenuto dalla Lega Nord, e dal
direttore generale con un posto anche in cda, Marco Zanichelli, in quota An. Le indiscrezioni, a questo punto si sono moltiplicate, posto che la risistemazione del vertice della compagnia, considerate le appartenenze politiche dei tre manager, non può sfuggire neppure dal chiarimento politico in corso nella maggioranza. Di nomi nuovi ne sono circolati pochi e sempre quelli di cui si parla quando sono in ballo incarichi in aziende partecipate dallo Stato. A cominciare dall’ ex amministratore dell’Enav, Massimo Varazzani, a lungo sostenuto dal ministro del Tesoro, azionista sia della società di assistenza al volo sia della
compagnia di bandiera. Le indiscrezioni più insistenti, tuttavia, sono circolate intorno al nome dell’ attuale
amministratore delegato di Meridiana, Giovanni Sebastiani, ex
uomo Alitalia, ex aeroporti di Roma e per un anno, quello del
suo lancio, al timome di Air One. La figura di Sebastiani, con le sue specifiche competenze nel settore, viene ritenuta da molti adatta al ruolo anche se c’è chi non manca di
sottolineare proprio il suo passato in Alitalia e una certa
vicinanza agli ambienti della minoranza. La destinazione di Sebastiani, secondo queste ricostruzioni, sarebbe quella di
sostituire Mengozzi nell’ incarico di amministratore delegato; in questo caso potrebbe essere affiancato dall’ attuale direttore generale Marco Zanichelli. In questo contesto, alcuni indicano Zanichelli come possibile nuovo presidente, in sostituzione di Bonomi. Se così fosse, tuttavia, Zanichelli perderebbe le deleghe che invece ora detiene come direttore generale. Un’ altra ipotesi, avvalorata dal fatto che a Palazzo Chigi è stato convocato soltanto Mengozzi, sarebbe quella di lasciare a Zanichelli l’ incarico della direzione generale. In questo secondo scenario, resterebbe al suo posto anche il presidente Bonomi. Neppure lui, infatti, avrebbe ricevuto convocazioni da Letta. D’ altra parte, sarebbe anche difficile, per Palazzo Chigi, chiedere la testa del presidente di Alitalia che non ha deleghe operative in cda e che si è da sempre apertamente
opposto al piano industriale scritto da Mengozzi. Senza
considerare la prevedibile reazione della Lega Nord ad una
richiesta di dimissioni, c’è da calcolare anche che, volendo,
Bonomi potrebbe impugnare la richiesta di allontanamento
chiedendo le dimissioni, con lui, dell’ intero consiglio di
amministrazione. Problema che preoccupa invece il potente sindacato dei piloti Anpac, che ha preannunciato che si opporrà ”con una forte azione di contrasto” a soluzioni parziali o salti nel buio non condivisi.

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