Nel corso della riunione presso il ministero delle Attivita’ Produttive tra Alitalia, sindacati e Governo, si e’ discusso anche dell’Alicos, la società partecipata al 40% da Alitalia che gestisce tutti i servizi di call center, telecheck-in, biglietteria elettronica per la compagnia ed altri servizi connessi per gli aeroporti di Roma e di Palermo. I lavoratori del call center sono in attesa del rinnovo contrattuale da 42 mesi e per loro e’ stato anche prospettato (dal primo maggio) un passaggio dal contratto di Assaereo a quello delle telecomunicazioni. Inoltre, secondo quanto affermato dalla responsabile aziendale della Filt Cgil, Barbara Apuzzo, “per questi lavoratori, 500 assunti con contratto part time a 500 euro al mese e circa 300 impiegati a cottimo, a 15 centesimi lordi a chiamata (quasi tutti laureati e in possesso del requisito minimo della conoscenza di almeno due lingue), invece di prevedere una stabilizzazione del lavoro si prevede uno smantellamento, con la delocalizzazione di attivita’ in Argentina o in Germania”. Da parte sua, Alitalia, tramite l’ad Giancarlo Cimoli, ha escluso che quella del trasferimento di attivita’ sia un’iniziativa della compagnia e si e’ impegnata ad approfondire la questione con il Gruppo Cos, che detiene il restante 60% della societa’ che gestisce il call center.