Per la seconda volta in pochi mesi, una compagnia aerea americana è stata costretta ad ammettere di aver passato centinaia di migliaia, forse milioni di informazioni private sui propri ignari passeggeri al governo, nell’ambito di programmi di ricerca sulla sicurezza dei voli.
Lo scorso settembre era toccato a JetBlue, stavolta è il
caso della ben più grande Northwest Airlines, la quarta
compagnia aerea del paese, che subito dopo l’11 settembre 2001 ha consegnato dati sui passeggeri che hanno utilizzato i suoi aerei negli ultimi tre mesi del 2001. I dati sono finiti ad un laboratorio della Nasa, l’Ames Research Center, che stava studiando metodi per individuare possibili rischi di terrorismo attraverso i dati dei passeggeri.
Non si conosce il numero esatto dei passeggeri “scannerizzati”, ma nel periodo in esame, 10,9 milioni di persone hanno volato su aerei Northwest. I dati utilizzati possono andare dall’indirizzo di casa al numero di carta di credito e ai numeri di telefono. La vicenda potrebbe avere pesanti conseguenze per Northwest, considerato soprattutto quanto successo a JetBlue, colpita anche da azioni legali collettive da parte dei passeggeri.
