martedì, 23 Luglio 2024

Anci-Upi, il decalogo delle priorità per rilanciare il turismo

Si va dall’Iva al 7,5% all’inserimento degli Enti locali nel nuovo Enit

Ridurre l’Iva al 7,5%, sul modello francese, per una ”ripresa di competitivita’ di sistema e un contenimento dei prezzi”; stipulare un protocollo regioni-autonomie locali che garantisca il riconoscimento del ruolo delle autonomie nella governance del turismo italiano; istituire un’agenzia per valorizzare le identita’ locali. Solo solo tre dei dieci punti del manifesto messo a punto
dall’Anci, l’Associazione nazione dei comuni italiani, e l’Upi, l’Unione delle province d’Italia che con il Comune e la Provincia di Roma hanno organizzato l’iniziativa ”Il paese delle mille identita’ ”, che oggi si e’ svolta all’Auditorium. Il documento sara’ presentato a governo e opposizione per chiedere una nuova politica del rilancio del settore turistico. Gli amministratori locali – non troppo numerosi, per la verita’ – riuniti per la due giorni nei vari interventi che si sono succeduti hanno anche sottolineato con forza come gli enti locali continuino ad essere tenuti ai margini di scelte
importanti e nello stesso documento, elaborato unitariamente, hanno chiesto una presenza negli organismi di governo del turismo (Agenzia, Enit eccetera). ”Siamo di fronte ad un’emergenza politica e oggi abbiamo preso l’ennesimo schiaffo pubblico dal governo”, ha detto il presidente della commissione Turismo del comune di Roma, Pino Galeota, riferendosi sia al dl sulla competitivita’ all’esame del Parlamento, sia all’assenza, alla due giorni organizzata a Roma, di interlocutori del governo. Un giudizio, quello di Galeota, condiviso da Giuseppe Rinaldi, assessore al Turismo della Provincia di Rieti e dallo stesso presidente dell’Anci, Leonardo Domenici. Nel documento messo a punto, dunque, comuni e province hanno sottolineato come non basti dire che la competenza primaria in materia turistica e’ delle regioni, ma bisogna ridefinire la governance nazionale del turismo, valorizzando proprio il ruolo
di comuni e province. ”L’auto-coordinamento degli assessori regionali al Turismo, allargato ai rappresentati alle imprese delle Comunita’ locali – si legge nel documento – deve essere il garante del rispetto dei ruoli tra i diversi attori pubblici e privati del turismo italiano, la cabina di regia della nuova fase delle politiche per il turismo”.
Dieci, come si diceva, le proposte operative lanciate da sindaci e presidenti di province per rilanciare il settore: 1) stipulare un protocollo regioni-autonomie locali che garantisca il ruolo delle autonomie locali negli organismi di governo del turismo; 2) istituire un’agenzia per la valorizzazione delle identita’
locali e per lo sviluppo turistico locale, attivando contestualmente l’osservatorio nazionale dello sviluppo turistico locale; 3) prevedere la redazione, a livello provinciale e comunale, di piani turistici come integrazione degli strumenti di programmazione territoriale; 4) valorizzare in sinergia Anci-Upi le reti territoriali e di prodotto; 5) adottare misure legislative e finanziarie a sostegno dei comuni e delle province che richiedono innovazione e qualita’ territoriale; 6) ridurre l’Iva al 7,5%, sul modello francese, prevedendo un significativo ristorno del gettito agli enti locali per le politiche di accoglienza turistica e per far fronte ai maggiori oneri sui bilanci comunali derivanti dagli incrementi di popolazione temporanea; 7) riformulare il decreto sulla competitivita’ approvato dal governo, ”che non tiene conto delle nuove tendenze e delle motivazioni che stanno trasformando il mercato del turismo”; 8) prevedere un pieno coinvolgimento delle autonomie locali nel progetto ‘Scegli Italia’ per la promozione del marchio Italia sulla rete Internet; 9) chiedere l’adozione da parte delle regioni di misure legislative che tengano conto del rispetto dei principi di sussidiarieta’; 10) investire risorse nella formazione. Anci e Upi invitano governo e Parlamento ad approvare le leggi sulla tutela e la salvaguardia delle antiche botteghe storiche e degli antichi mestiere e normare il patrimonio demaniale a favore degli enti locali.

News Correlate