sabato, 11 Maggio 2024

Assaereo, controllori di volo irresponsabili

Lo sciopero di oggi costerà alle compagnie 25 milioni di euro

Aerei fermi in pista domani, per 4 ore, a causa di uno sciopero dei controllori del traffico aereo. Gli addetti all’assistenza al volo incrociano le braccia contro l’attuale progetto di costituzione di un unico centro di controllo per i servizi al traffico aereo nell’Europa centrale. Solo ad Alitalia questo sciopero ‘costerà” la cancellazione di 172 voli: 78 collegamenti nazionali e 94 internazionali mentre saranno modificati gli orari di partenza di numerosi altri voli. Ma tutte le compagnie aeree saranno penalizzate da questo sciopero che ha scatenato l’ira della loro associazione di rappresentanza. Assaereo ha infatti diffuso un durissimo commento in cui accusa i controllori di volo di ”comportamento gravissimo”, per lo più tenuto da soggetti che operano ”in regime di totale monopolio”. Le compagnie aeree valutano in 25 milioni milioni
di euro i danni per questa astensione dal lavoro e minacciano ”di rivalersi in ogni sede nei confronti dei soggetti responsabili”. I controllori, dice Assaereo, ”incuranti della gravissima crisi del comparto e delle criticità del processo di riassetto in corso per i vettori nazionali, già costretti a farsi anche carico della inadeguatezza delle prestazioni e della scarsa efficienza dei servizi forniti da tali categorie, paralizzano il trasporto aereo nazionale determinando la cancellazione di centinaia di voli con danni al sistema Paese
che superano i 25 milioni di euro, buona parte a carico dell’utenza e della pubblica amministrazione”. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati per protestare contro l’ accordo Ceats, e cioè quell’accordo sottoscritto ormai nel 1997 dal governo italiano per la costituzione di un unico centro di controllo per i servizi al traffico aereo nell’Europa centrale. Di fatto, secondo i rappresentanti dei lavoratori, questo accordo sancisce ”la perdita di sovranità italiana sulla gestione del traffico aereo del nord-est del nostro Paese”. Su questo tema le posizioni delle parti sociali e quelle del Ministro Lunardi, dicono i sindacati, sono risultate ancora distanti. La richiesta formulata dalle organizzazioni sindacali è quella di recedere completamente
dal progetto, ridefinendo, secondo le regole del cielo unico, l’integrazione europea (Single European Sky). La Fit Cisl, in particolare denuncia la pericolosità del progetto e l’atteggiamento attendista del Governo. ”Si tratta
di un Progetto vecchio, negativo per il Paese e per l’Europa. Il Governo Italiano è chiamato ad una assunzione di responsabilità accantonando la partecipazione italiana all’accordo” afferma l’organizzazione secondo cui ”il lavoro svolto fino ad oggi per il trasporto aereo sarà, infatti, menomato se il Ceats andrà avanti”. Il progetto comporta di fatto il decremento di sovranità
italiana sulla gestione del traffico aereo nell’area nord-est del Paese che dovrebbe passare sotto il controllo di Vienna: ”ciò comporta perdite economiche notevoli su tutto il settore del trasporto aereo, compreso turismo e industria ed in particolare sull’Enav che vive di tariffe legate al volato,
aumento dei costi d’impresa per le compagnie aeree, abbattimento dei livelli occupazionali e riduzione del peso negoziale italiano nell’attuale progetto europeo di Single European Sky” dice il segretario nazionale della Uiltrasporti, Marco Veneziani. La Uiltrasporti chiede quindi di ”recedere dal
progetto Ceats, rielaborando una posizione più coerente con l’integrazione europea e soprattutto con il programma Single Europea Sky”. E’ questo, dicono infatti i controllori, il nuovo strumento su cui ”costruire insieme al Governo e alle imprese la futura integrazione”.

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