domenica, 5 Maggio 2024

Assaeroporti, basta con gli scali di serie A e di serie B

Maniscalco si scaglia contro la mancata applicazione della legge del 1993

”Non possono e non debbono più esistere aeroporti di serie A e di serie B”. Lo ribadisce il presidente di Assaeroporti, Giovanni Maniscalco, che punta il dito contro la mancata attuazione della legge del 1993 motivo di discriminazione fra aeroporti in gestione totale (che hanno una concessione quarantennale) e quelli in gestione precaria (la cui concessione è rinnovata ogni anno). ”Non possiamo pensare ad una programmazione seria ed efficiente, non si possono stabilire investimenti adeguati ed economicamente soddisfacenti – osserva Maniscalco – se la legge 24/93 numero 537 attende oramai da più di 10 anni di essere attuata. Non si capisce perché in Italia, a differenza del resto del mondo, alcuni scali operano in regime di gestione totale con concessioni quarantennali mentre la maggior parte degli aeroporti italiani in regimi di gestione precaria”. Osservazioni contenute in un documento elaborato nell’ambito
dei lavori del tavolo di confronto sul trasporto aereo svolto
presso il ministero competente e che il presidente dell’associazione confindustriale che raggruppa i gestori dei
maggiori aeroporti italiani ha presentato oggi al presidente
dell’Enac, Vito Riggio. Il documento, che sarà proposto nei
prossimi giorni ai principali interlocutori istituzionali, mira ad ”ottenere una sempre maggiore chiarezza tra i numerosi attori della filiera aeroportuale e delle autorità preposte, affinché i vuoti legislativi oggi esistenti non influenzino negativamente i due temi che sono la bandiera di Assaeroporti: la sicurezza e la qualità del servizio erogato al passeggero”. Maniscalco rileva che ”è passato troppo tempo e non possiamo più aspettare, chi deve, faccia il proprio dovere”, un richiamo ai ministri dei Trasporti e dell’Economia che possono firmare i decreti per sbloccare la situazione degli aeroporti in gestione precaria. Quanto, infine, alla segnalazione dell’Antitrust secondo la
quale è ancora scarsa la concorrenza nella gestione degli
aeroporti e questo determina inefficienze, a partire
dall’incremento dei costi, Maniscalco si è riservato di
presentare un proprio documento ”che dimostri, semmai ce ne
fosse bisogno – ha concluso – la non aderenza alla realtà di
quanto affermato dall’Autorità Garante”.

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