martedì, 9 Luglio 2024

Assindustria Catania, definire la riforma per dare al turismo una guida forte e autorevole

Zappalà, la strada per il rilancio passa da un partenariato virtuoso fra pubblico e privato

L’agenzia unica di promozione turistica sembra essere l’unica strada da intraprendere per coinvolgere il pubblico ed il privato attorno allo stesso tavolo per concertare le scelte di natura strategica per il turismo siciliano del prossimo futuro.
E’ quanto ha dichiarato Salvo Zappalà, presidente della Sezione Turismo dell’Associazione degli Industriali di Catania, intervenendo al convegno organizzato dal Credito Siciliano in occasione della presentazione del volume “Lo sviluppo del turismo in Sicilia – potenzialità, problemi, prospettive di intervento” del prof. Rosario La Rosa dell’Università di Catania.
“La riforma, che appare oggi più che mai necessaria, è ormai “a portata di mano” considerato che sono già stati compiuti alcuni passaggi fondamentali: l’emanazione della legge regionale del 1999 che ha previsto la soppressione delle Ast e l’avvio dell’iter per il recepimento della legge quadro nazionale 135/01 – sottolinea Zappalà – la definitiva approvazione della legge regionale di recepimento darebbe il via alla creazione di una serie di sistemi turistici locali in sostituzione delle Apit e in rappresentanza delle varie peculiarità del territorio isolano, incentivando la capacità di fare sistema fra imprese private ed enti pubblici”.
Secondo Zappalà, attraverso la conferenza annuale del turismo siciliano, da inserire nel progetto di riforma, si creerebbe un importante strumento per garantire una vasta rappresentatività delle varie realtà del turismo siciliano, inoltre dovrebbe spettare al CdA dell’Agenzia Regionale di promozione il compito di tradurre in linee di governo le indicazioni pervenute dalla conferenza annuale. Ad un manager a tempo determinato, infine, il compito di attuare il programma.
“E’ divenuto necessario il recupero della competitività del sistema turistico siciliano attraverso una nuova politica per il turismo che consenta un partenariato virtuoso tra pubblico e privato – conclude Zappalà – soltanto una mobilitazione generale da parte degli imprenditori del comparto turistico potrebbe dare lo slancio definitivo affinché le forze politiche di governo, che sino ad oggi hanno mostrato più di un malumore nei confronti del progetto di riforma, si convincano che è arrivato il momento di agire, indugiare oltre significherebbe arrecare un ulteriore danno alla già disastrata economia siciliana”.

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