sabato, 22 Giugno 2024

Assotravel, dopo Sharm posti a rischio nelle aziende

Giannetti a Scajola: servono misure urgenti per il settore

Gli attentati di Londra e di Sharm el
Sheikh hanno messo a dura prova il settore del turismo. Per
evitare che le difficoltà in cui versano le imprese del comparto
abbiano pesanti riflessi sui livelli occupazionali, il presidente
dell’Assotravel (Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio
e Turismo aderenti a Confindustria), Andrea Giannetti, in una
lettera al ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola,
chiede misure urgenti per il settore turistico.
“Sul mercato mondiale del turismo – scrive Giannetti – per un
Paese industrializzato ed avanzato come l’Italia è possibile
recitare un ruolo primario solo a condizioni di reciprocità
operando sia sul mercato incoming che su quello outgoing.
Inoltre, nel caso di Sharm, sono numerose le imprese del settore
che hanno realizzato investimenti in campo infrastrutturale e nel
settore della gestione delle strutture ricettive in loco. La
difficoltà in cui versano oggi le imprese rischia di riflettersi
sui livelli occupazionali, la prima risorsa nel caso di
un’azienda di servizi, già messi a dura prova da una serie
drammatica di eventi che partono dal fatidico 11 settembre 2001”.
Secondo Giannetti “l’importanza per il mercato italiano della
destinazione Sharm el Sheikh e dell’Egitto in genere fa sì che si
è in presenza di un vero e proprio Stato di Crisi che occorre
valutare con attenzione e su cui occorre intervenire anche se il
livello dimensionale delle imprese, in alcuni casi, è
medio-piccolo. Nel settore dei viaggi infatti la cancellazione
delle partenze costituisce una perdita quasi del tutto
irrecuperabile a fronte di una serie di costi assolutamente non
contenibili. Inoltre questo ennesimo episodio evidenzia, ancora
una volta, l’esigenza di una revisione della normativa che
disciplina la materia anche di concerto con le organizzazioni di
rappresentanza dei consumatori e che contribuisce a generare
quella complessità cui ho fatto cenno.
In questo momento, infatti, la spada di Damocle del possibile
rientro della dichiarazione ufficiale di destinazione a rischio
da parte della Farnesina crea, rispetto alle prossime partenze,
un’area aleatoria inaccettabile con incertezza per il consumatore
e pesantissima difficoltà per le imprese”.
Dunque per il presidente dell’Assotravel “occorre quindi
intervenire per trovare nuove soluzioni e nuovi apparati
normativi anche perchè le agenzie di viaggio ed i tour operator
non possono essere gli ammortizzatori di situazioni come quelle
cui ci riferiamo. Allo stato attuale, infatti, il volume di ore
di lavoro necessarie per gestire i rimborsi è elevatissimo,
un’attività onerosa (anche per il fatto che i comportamenti degli
operatori non sono univoci essendo la normativa non chiara) che
viene realizzata senza alcun compenso ed in una fase di alta
stagione del mercato assolutamente fondamentale per la
redditività delle imprese. Pensiamo infatti che situazioni come
queste siano al di là del pur ampio concetto di rischio
d’impresa”.

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