martedì, 20 Agosto 2024

Assoturismo, no a “biglietti d’ingresso” nel Cda Enit

Albonetti critica l’idea di far pagare un contributo alle imprese

”Ci sembrava di aver raggiunto un risultato ed invece ci troviamo di fronte ad una sorpresa: le imprese turistiche saranno rappresentate nel Consiglio di amministrazione dell’Enit, l’Ente nazionale del turismo, ma dovranno pagare un ‘biglietto d’ingresso”’. Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti commenta così le notizie seguite all’incontro tra i rappresentati delle Regioni e quelli delle organizzazioni di categoria del turismo che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze. ”Siamo usciti da quella riunione – spiega – con la convinzione della partecipazione di rappresentati delle imprese turistiche nel Cda dell’Enit, così come avevamo più volte richiesto. Poi, il giorno dopo, la doccia fredda leggendo i giornali: le imprese saranno rappresentate, ma non a titolo gratuito. Per entrare a far parte del Cda, ha dichiarato testualmente il coordinatore degli assessori regionali Gianni Plinio, dovranno pagare un contributo, dovranno portare una dote”. ”Credo che sia assolutamente inaccettabile – prosegue Albonetti – stabilire una regola del genere chiedendo un esborso alle imprese turistiche per pagarsi quello che di fatto dovrebbe
essere un diritto. Non solo, viene anche da chiedersi da chi
vengano i fondi conferiti all’Enit dallo Stato e lo stesso
contributo delle Regioni se non dalle risorse drenate dalle
casse delle imprese sotto forma di Irap, Iva, Ici, eccetera. Dal momento che l’imposizione fiscale centrale e locale che le imprese del turismo sono costrette a sopportare è tra le più alte d’Europa, idem dicasi per Iva, costo delle utenze e così via, e tenuto conto dei consistenti investimenti che ogni impresa dedica all’autopromozione – aggiunge il presidente di Assoturismo – riteniamo ingiusta e penalizzante questa clausola dell’ultima ora. Senza considerare il fatto che la presenza delle imprese che fanno turismo in prima linea sul territorio può conferire all’Enit affidabilità operativa e credibilità riguardo la conoscenza delle dinamiche del settore, la conoscenza dei mercati, le richieste della clientela con la quale sono quotidianamente in contatto. Per questo – conclude Albonetti – soltanto la presenza diretta delle imprese può garantire dinamicità e motivazioni operative all’ente”.

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