domenica, 19 Maggio 2024

Assoturismo, previsioni negative per Settembre

Nei primi 8 mesi persi 680 mila arrivi e oltre 4 milioni di pernottamenti

Dopo una stagione estiva che chiude i conti in negativo, anche le previsioni per il mese di settembre, basate sulle prenotazioni già effettuate, non si prospettano brillanti. I dati previsionali dell’Osservatorio Turistico Congiunturale, curato dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto dell’ Assoturismo-Confesercenti, segnano infatti un -1,4% di presenze di turisti italiani e stranieri. La speranza degli imprenditori è che la diffusa tendenza dei turisti-consumatori alla prenotazione last-minute ed il bel tempo possano invertire
presto e in modo significativo la tendenza in atto. ”Nei primi otto mesi dell’anno – spiega Gaetano Orrico, Presidente di Assoturismo-Confesercenti – l’Italia ha perso l’1,1% rispetto al 2002, pari a 680mila arrivi di turisti italiani e stranieri che corrispondono a 4 milioni e 300mila pernottamenti in meno (-1,6%) e a 320 milioni di euro in meno di spesa turistica. Condividiamo con le imprese l’auspicio che nei prossimi mesi, anche sulla base dei cambiamenti della domanda, il turismo possa tornare a segnare risultati positivi”.
La principale causa del rallentamento è la debolezza della domanda italiana e straniera, che appare sempre più condizionata dalle persistenti difficoltà economiche. Gli effetti più evidenti rilevati sui mercati sono stati un aumento del turismo da week-end, una drastica diminuzione della permanenza media, una diminuzione dei consumi turistici, una forte concentrazione dei flussi nella parte centrale del mese di agosto. Nella sola stagione estiva gli arrivi in Italia hanno fatto registrare una flessione dello 0,8%, con punte del 3,4% nelle
città d’arte. Le mete preferite dai turisti italiani e stranieri sono state ancora una volta le località di mare e di montagna, alla ricerca di una vacanza tutto riposo e divertimento. Il segmento montagna ha ottenuto nella stagione la migliore performance con +2,4%, favorito dalle elevate temperature, mentre per il mare si può parlare di sostanziale stabilità. Pesanti flessioni, oltre alle città d’arte, sono state registrate anche nelle località dei laghi (-3%), mentre sono rimasti sostanzialmente stabili i flussi verso le località termali (-0,7%). ”Se vogliamo che il turismo italiano mantenga e ampli le sue quote di mercato – sostiene Orrico – è
indispensabile agire per esempio sulla competitività, con l’abbattimento dell’aliquota Iva avvicinando l’Italia ai suoi più diretti concorrenti. A tutto ciò – conclude – si dovrebbero poi accompagnare concrete politiche economico-finanziarie e promozionali. La Legge Finanziara 2004 potrebbe e dovrebbe tenere in debita considerazione la valenza economica del turismo per l’economia dell’Italia riconoscendo adeguati finanziamenti sia ai progetti sia alla promozione, dotando l’Enit di risorse significative”.

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