giovedì, 2 Maggio 2024

Assoturismo, Tour Operator in crisi per il crollo degli stranieri

Orrico, l’incertezza economica influisce più di Guerra e Sars

Più che la guerra, è l’incertezza della situazione economica a condizionare le scelte dei turisti: la fiducia dei consumatori cala e fa mutare gli stili di consumo turistico che si traducono in minori spese, rinvii dei viaggi, riduzione dei periodi di soggiorno. Sono preferite le mete interne, meno costose e considerate meno rischiose, a scapito di quelle internazionali, con una diminuzione del turismo organizzato i cui effetti coinvolgono pesantemente le agenzie di viaggi e i tour operator. In cifre, questo vuol dire per la Pasqua e per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio un calo del 2,8% delle prenotazioni alberghiere ed un crollo del 20% per il settore viaggi dovuto soprattutto alle
defezioni dei turisti dalle medie a lungo raggio. Questo il quadro che emerge dall’indagine dell’Osservatorio Assoturismo-Confesercenti, curato dal Centro studi turistici di Firenze, secondo la quale saranno molti gli stranieri che quest’anno diserteranno l’Italia, in particolare americani, giapponesi e, in misura minore, tedeschi, francesi, inglesi, austriaci e svizzeri. Aumenteranno invece le presenze di turisti provenienti da Olanda, Scandinavia, Australia e dai Paesi dell’Est. A viaggiare di più in Italia saranno gli italiani. Dopo un marzo sensibilmente negativo per i fatturati del settore alberghiero (-3%), il periodo pasquale promette dunque un attenuamento delle perdite per gli alberghi, più consistente che per l’extralberghiero che beneficia del cambiamento delle scelte vacanziere. Per quanto riguarda le destinazioni, le migliori aspettative sono per le località termali e lacuali, mentre continua la flessione di quelle rurali, balneari e montane. Le città d’arte non riescono ad invertire la tendenza al calo delle presenze che si attestano su un -3,86% da attribuire soprattutto alla contrazione del numero di turisti da Stati Uniti, Canada e Giappone, mercati forti per il fatturato delle imprese italiane. Molti albergatori, per contenere gli effetti di una domanda debole, hanno cambiato strategie aziendali e avviato azioni di marketing: riduzione dei prezzi, maggiore utilizzo delle rete Internet, ampliamento dell’offerta, nuovi mercati. Decisamente più preoccupanti le previsioni per le agenzie di viaggi ed i tour operator, imputabile al crollo delle richieste di viaggi intercontinentali (-21%), a fronte di un aumento di pacchetti per le diverse località italiane che hanno fatto registrare invece un incremento del 20%. Il crollo delle richieste si abbatte quindi sui viaggi a lungo raggio. La domanda per le mete italiane, aumentata notevolmente, si limita in molti casi alla sola biglietteria (52% del volume d’affari del periodo, contro il 48% delle vendite di altri servizi).
Le prenotazioni per la Pasqua 2003 hanno interessato principalmente la Campania (17,40%), seguita dalla Sicilia (13,43%), il Veneto (11,98%), la Toscana (11,94%) e il Lazio (10,45%). Per le tipologie turistiche, nella graduatoria delle più richieste al primo posto sono le città d’arte italiane, seguite dalle capitali europee (8% rispetto al 2002) e dal rurale-agriturismo. Assoturismo chiede la riduzione degli oneri sociali per le imprese che potranno utilizzare questa fase di stagnazione per attività di formazione e riqualificazione
professionale dei dipendenti; e, in campo fiscale, interventi di riduzione dell’Iva al 10% per le attività turistiche, armonizzazione su scala europea delle aliquote Iva nel comparto, deducibilità dell’imposta sul valore aggiunto per i servizi congressuali ed esenzione per le prestazioni recettive a favore
dei turisti stranieri residenti fuori dall’Ue. L’Organizzazione mondiale del turismo prevede una ripresa per la seconda parte del 2003.

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