venerdì, 17 Maggio 2024

Astoi: Cina mercato interessante, ma da verificare

Boscoscuro, ci vogliono collegamenti diretti e propaganda marchio Italia

”Ci fa molto piacere che finalmente si sia arrivati a qualcosa di concreto per facilitare l’arrivo
dei turisti cinesi nel nostro paese, da tempo chiedevamo di snellire le procedure e la concessione dei visti turistici soddisfa questa condizione di base. Ma ora serve ancora qualcosa, ugualmente essenziale: un collegamento aereo diretto”. Giuseppe Boscoscuro presidente dell’Astoi, l’associazione che riunisce i tour operator italiani, è convinto che l’arrivo dei turisti cinesi ”non risolverà tutti i problemi del turismo italiano” ma riconosce che potrebbe essere molto importante per rilanciare il settore, poichè, soprattutto,” partendo da zero, il mercato cinese ha una grande potenzialità”. Ma per poter cogliere i frutti dell’apertura ai cinesi, sottolinea Boscoscuro ”è essenziale poter avere collegamenti aerei diretti tra Italia e Cina. Mi rendo conto che in questo
momento l’Alitalia è ingessata a causa della sua crisi – riconosce – ma è inaccettabile che non ci siano collegamenti diretti da parte del nostro vettore nazionale. Certo i cinesi possono anche venire usando la China Airlines o altri vettori e aeroporti europei, ma in questo modo c’è il rischio concreto che essendo solo una ‘destinazione di rimbalzo’ all’Italia finiscano per restare solo le briciole del loro flusso turistico”. Per il presidente dei tour operator poi c’è un’altra condizione
essenziale per sfruttare appieno il mercato che si è aperto: quella che si sviluppi in modo urgentissimo ”una vera politica nazionale, la cui mancanza penalizza il settore da diversi anni,
con investimenti promozionali in Cina che non propagandino singole Regioni o città ma il Brand Italia”. Perchè la Cina dia davvero una mano importante al nostro settore turistico, infine, per Boscoscuro l’Italia si deve anche attrezzare, ad esempio dotandosi di interpreti in cinese.
Insomma ”si deve considerare il turismo cinese come un nuovo prodotto industriale, proponendo un prodotto adeguato a quel mercato”. Sul numero dei cinesi che potrebbero giungere nel nostro paese
Boscoscuro è prudente. ”Sento parlare di un mercato di 100 milioni di persone, di 180 milioni di turisti che arriveranno in Italia in 10 anni. Sono cifre che mi lasciano perplesso. Credo
che ci sia un eccessivo entusiasmo davanti alla novità dell’apertura del mercato. Sulla carta, probabilmente, i numeri sono quelli che si sentono sbandierare, ma resto ugualmente
perplesso, si tratta di una realtà che non abbiamo ancora toccato con mano e , quindi, il turismo cinese costituisce una speranza concreta ma deve essere verificata nei fatti”.

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