mercoledì, 24 Aprile 2024

Astoi, turisti come assuefatti alle tragedie

Nessun contraccolpo per gli attentati di Londra, anzi crescono le vacanze avventura

Attentati, catastrofi naturali,
malattie pericolose: i turisti si sono abituati un po’ a tutto
e, dopo una primissima reazione di comprensibile paura, tornano
a viaggiare quasi incuranti di quanto accaduto. Anzi, c’e’
ancora di piu’: mete ‘insicure’ costituiscono quasi una ‘sfida’
per chi, soprattutto se libero dalla famiglia, vuole mettersi
alla prova con un viaggio d’avventura.
E’ questo il quadro del viaggiatore che forniscono i
maggiori operatori del settore, essi stessi un po’ sorpresi
della reazione dei viaggiatori ad eventi traumatici che negli
ultimi anni hanno scosso varie zone del mondo. ”Dopo l’impatto
forte dell’11 settembre che ha causato un crollo del mercato
turistico per 3 mesi e una stagnazione dei viaggi pari all’80%
del mercato – spiega Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi,
Associazione che riunisce i maggiori tour operator – la gente
mostra ora una capacita’ di recupero molto piu’ forte, e’ come
se si fosse abituata a convivere con eventi drammatici e, dopo
una flessione temporanea dei flussi turistici nelle zone
colpite, la ripresa e’ veloce”. Cosi’ e’ stato alle Maldive e
in Thailandia, dopo lo tsunami, dove la ripresa del turismo e’
gia’ iniziata da tempo, e ancora di piu’ in Egitto e in Spagna.
”Sempre piu’ rapidamente le ferite si cicatrizzano – concorda
Stefano Landi, segretario generale della Fiavet, la Federazione
delle agenzie di viaggio – e’ come se si assistesse ad una forma
di assuefazione ai lutti che colpiscono il pianeta”. Anche
Andrea Giannetti, presidente di Assotravel, e’ dello stesso
parere: ”i tempi di recupero si sono incredibilmente
accorciati, la gente e’ come immunizzata”. Cosi’ sono in forte
ripresa i viaggi in America, ma, anche in vista dell’estate,
aumentano le prenotazioni in tutta l’area del Mediterraneo e
nelle mete considerate a basso costo, dalla Croazia alla
Tunisia.
Le previsioni degli operatori turistici infatti, seppure non
improntate all’ottimismo, non sono neanche negative. ”Le scelte
– spiega Landi – sono molto legate al budget: le persone
preferiscono le mete meno care e accorciano la permanenza nelle
localita’ di vacanza”. Il mare italiano, comunque, continuera’
a vedere il maggior numero di presenze rispetto agli altri
segmenti turistici; alberghi e ristoranti saranno scelti
innanzitutto dai turisti, mentre gli italiani, per quanto
riguarda l’alloggio, si rivolgeranno principalmente a case
private e a soluzioni ‘open air’.
All’estero, andranno molto bene l’Egitto e tutta l’area del
Mar Rosso, cosi’ come la Grecia. Tunisia, Marocco e Turchia
continueranno a tenere buone fette di mercato, cosi’ come bene,
sul lungo raggio, continueranno ad andare gli Stati Uniti e le
mete caraibiche. Tra le destinazioni ‘avventurose’, le preferite
sono Yemen, Siria e Libano, amate da turisti ‘di nicchia’,
acculturati, desiderosi di vedere e pronti ad affrontare
eventuali rischi che dovessero presentarsi.

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