sabato, 11 Maggio 2024

Bankitalia, voglia di estero più forte della crisi nel 2003

Sono cresciuti i viaggi oltre frontiera, ma sono diminuiti gli stranieri

La voglia di viaggi e vacanze degli italiani è più forte della crisi economica. E se nel 2003 la cattiva congiuntura è stata forse una delle cause del contenimento dei viaggi di lavoro oltre frontiera, non è però riuscita a trattenere a casa i vacanzieri. Il numero di chi ha trascorso le proprie ferie all’estero è infatti aumentato del 10,3% (+3% nel complesso dei viaggi oltre
frontiera) rispetto a un anno prima, con una crescita del 7,4% della spesa, e i Paesi andati per la maggiore sono stati soprattutto quelli dell’ America latina, Messico, Cuba e Argentina in testa. Non è stato così invece per gli stranieri,
che hanno progressivamente ridotto le loro visite sia per diletto sia per lavoro nel Belpaese. La foto dei flussi del turismo da e per l’Italia nel 2003 è stata scattata dalla Banca d’Italia nella consueta relazione annuale nella quale si osserva comunque che, per il terzo anno consecutivo dal 2000, l’avanzo nei viaggi è diminuito: dai 10,4 miliardi del 2002 a 9,4 miliardi lo scorso anno, a causa di un calo degli introiti (-2,1%) e di un aumento delle uscite (+2,4%), seppure più contenuto rispetto al 2002. Il numero dei viaggiatori in arrivo in Italia, precisa la Banca d’Italia, è leggermente diminuito (-0,9%) così come la loro spesa pro capite (-1,2%). In calo, però, anche la spesa pro capite degli italiani in viaggio oltre frontiera (-0,6%). L’avanzo nei confronti dei Paesi dell’area euro è salito da 8 a 8,5 miliardi, mantenendosi vicino ai livelli degli anni scorsi, mentre si è fortemente ridotto l’attivo nei confronti dei Paesi fuori da Eurolandia, passando dai 4,3 e 4,1 miliardi del 2000 e 2001 ai 2,4 del 2002 e infine agli 0,9 miliardi lo scorso anno. La fotografia degli italiani all’estero mostra che all’aumento del numero di persone e di soldi spesi hanno contribuito soprattutto i viaggi nella zona esterna all’euro area, nonostante siano comunque cresciuti anche quelli all’interno del club dei 12. Le mete che hanno maggiormente pesato sull’aumento delle spese sono state, oltre all’America Latina, la Svizzera, i Paesi nuovi membri dell’Ue, altri dell’Est europeo e l’0ceania. Le spese per vacanza degli italiani, il 43,5% del totale delle uscite per viaggi, sono aumentate del 7,4%, mentre quelle per motivi di lavoro (40% del totale delle spese) sono diminuite del 4%, una contrazione concentrata principalmente negli Stati Uniti, nella Ue a 15 e in Asia. Per quanto riguarda invece gli stranieri in Italia, alla diminuzione complessiva dello 0,9% della loro presenza fa fronte anche una contrazione della spesa pari al 2,1%. Contrazione, quest’ultima, sulla quale ha inciso in modo preponderante il calo delle spese dei viaggiatori statunitensi (-24,6%) e giapponesi (-36,1%). In entrambi questi casi, inoltre, sono scesi sia il numero di persone sia la spesa pro capite. A far aumentare le entrate da viaggi sono state invece soprattutto le persone provenienti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Grecia e dalla Danimarca. Con un significativo contributo anche da parte dei visitatori russi. In termini di spesa, quelle degli stranieri arrivati in Italia per vacanza (il 57,6% del totale degli introiti complessivi) sono diminuite del 2,2%, quelle sostenute per motivi di lavoro (21,7%) sono calate in misura più marcata, del 9,5%.

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