Giro di vite dell’Unione europea sulla sicurezza delle compagnie aeree che volano nei cieli del Vecchio continente: Bruxelles ha lanciato un’offensiva destinata a cambiare radicalmente il sistema di allerta, di controllo e di
proibizione per le compagnie ritenute non sicure, fino ad estendere al territorio Ue i divieti di volo decisi da uno qualsiasi degli Stati membri (la cosiddetta ‘lista blu’). Attualmente il monitoraggio e la portata della proibizione di operare voli per motivi di sicurezza sono affidati sostanzialmente ai singoli Stati membri, e questo sistema frammentato puo’ dar vita a casi come quello della compagnia turca Onur Air, i cui voli sono proibiti da tre paesi dell’Ue e consentiti invece in altri stati membri, tra cui l’Italia. Proprio dal confuso e poco trasparente caso del vettore turco – a cui e’ vietato volare in Olanda, ma che ha portato migliaia di tifosi milanisti da Milano ad Istanbul per la finale di Champions League – l’esecutivo Ue ha preso spunto per porre mano all’armonizzazione del sistema della varie ”liste nere”
nazionali e per mettere in cantiere un vero e proprio sistema unico europeo di allerta rapida e di stop ai voli delle compagnie a rischio. Il comitato degli esperti nazionali sulla sicurezza aerea, riunito d’urgenza oggi a Bruxelles, ha fissato infatti i paletti da cui partire per evitare altri casi controversi nell’Ue. Per prima cosa il comitato si e’ occupato del caso Onur Air, estendendo a tutti gli altri stati membri le rigide condizioni che i tre paesi che la mettono al bando hanno recentemente imposto alla compagnia turca per autorizzarne i voli. Il secondo passo e’ stato quello di cercare un’intesa a breve termine sullo scambio di informazioni. L’accordo e’ stato raggiunto sulla creazioni di un sistema di allerta rapida, che obblighera’ tutti gli stati membri a comunicare immediatamente agli altri paesi dell’Unione ”qualsiasi misura intendano prendere nei confronti di una compagnia aerea”. Il sistema di early warning europeo prepara il terreno ad un altro passo importante sotto il profilo della sicurezza: ”le situazioni di allerta rapida – osserva la Commissione europea – potrebbero infatti sfociare in ispezioni multinazionali e in eventuali decisioni comuni di proibire i voli di un vettore”. Ma l’esecutivo Ue ha preso la palla al balzo per poter andare ancora piu’ lontano sulla strada della sicurezza aerea. Bruxelles non vede infatti di buon occhio l’attuale sistema di ”lista nera europea” delle compagnie a rischio, che, nei fatti, non e’ altro che un mero elenco contenente i divieti imposti dai singoli stati membri. Nelle intenzioni dell’esecutivo Ue, infatti, c’e’ un sistema piu’ efficace, che la Francia ha gia’ proposto nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri dei trasporti dell’Ue, ma che all’epoca e’ stato accolto tiepidamente da molti paesi. Il sistema proposto da Parigi (la cosiddetta ”lista blu”) prevede di creare un elenco europeo costantemente aggiornato, che estenda automaticamente a tutto il territorio dell’Unione il divieto di volare imposto per ragioni di sicurezza da un qualsiasi Stato membro ad una compagnia aerea.
L’idea di una ”lista blu europea” e’ stata rilanciata oggi dal Comitato di esperti, che intende avviare una revisione della direttiva europea sui controlli e sulla sicurezza degli aerei di paesi terzi – la cosiddetta ‘direttiva Safa’ nata sulla scia della tragedia di Sharm El Sheikh – per rafforzare le procedure
armonizzate per il controllo dei velivoli di paesi terzi negli aeroporti dell’ Unione e per ”estendere all’insieme degli Stati membri un divieto di volo stabilito da uno stato membro”.