giovedì, 2 Maggio 2024

Cieli Aperti, domani Bruxelles mette in mora 20 Paesi

La Commissione contesta gli accordi bilaterali stretti con gli Usa

La Commissione Ue conferma il proposito di mettere in mora gli accordi bilaterali sottoscritti da Stati membri e gli Usa per gestire le rotte transatlantiche: domani dovrebbe decidere di aprire procedure di infrazione contro dodici paesi e inviare richieste formali di informazione ad altri otto.
Gli accordi bilaterali con gli Stati Uniti sono già stati giudicati incompatibili con la legislatura comunitaria, secondo una sentenza della Corte di giustizia Ue, in quanto affermano il diritto di traffico transatlantico solamente alle compagnie nazionali e non a tutti i vettori europei. L’11 giugno scorso, i ministri dei trasporti della Ue non avevano accettato le concessioni fatte dagli Usa, chiedendo alla Commissione di proseguire i negoziati con le autorità americane per un nuovo accordo generale tra Unione e Stati Uniti, chiamato ”open sky”, cieli aperti. Nessun passo in avanti è stato fatto in occasione del vertice Ue-Usa tenutosi a fine giugno in Irlanda. Oltre alle difficoltà di un accordo generale con gli Usa, la Commissione deve fare i conti con le resistenze degli Stati membri a mettere fine alle loro intese bilaterali, spalleggiati dalle compagnie di bandiera che sono riottose a rinunciare ai privilegi che derivano dalla mancanza di concorrenza. Gli otto Stati membri già condannati nel novembre del 2002 dalla Corte di giustizia sono: Danimarca, Svezia, Finlandia, Belgio, Lussemburgo, Austria, Germania e Gran Bretagna. Se non si mettono in regola, questi otto paesi rischiano di ritornare davanti alla Corte e di incorrere in multe. Altri quattro Stati rischiano di essere sottoposti al primo giudizio della Corte. Mentre per altri otto, la Commissione ha pronte richieste formali di informazione. Immuni da procedure, gli unici cinque Stati membri che non hanno accordi bilaterali con gli Usa.

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