venerdì, 17 Maggio 2024

City tax, Rutelli pensa a trasformarla in tariffazione

No a una tassa generalizzata, piuttosto meccanismi di tariffazione legati all’intera filiera

Una tariffazione legata all’intera filiera, non solo ad alberghi e pubblici esercizi. Così il vice presidente del Consiglio, Francesco Rutelli, propone di trasformare la tassa di soggiorno. “Le città che pagano il prezzo più elevato in termini di consumo fisico – ha spiegato Rutelli – hanno diritto a vedersi remunerato questo costo a condizione che reinvestano i proventi per migliorare l’offerta turistica”. D’altro canto, ha ricordato il vice premier, la tassa è “facoltativa, solo alcune città la metteranno. La mia idea è che, anziché una forma di imposizione generalizzata, si prevedano meccanismi di tariffazione”. E per spiegarsi meglio, Rutelli ha preso ad esempio la città di Venezia, dove una corsa in vaporetto costa 1 euro per i residenti e 5 euro per i turisti. “Questo – ha osservato – è un modo per intercettare tutto l’afflusso turistico, non solo chi pernotta in albergo. Peraltro – ha aggiunto – quelli che pesano di più sul consumo delle città sono proprio i turisti mordi e fuggi”. Per Rutelli, dunque, “il gettito della tassa di soggiorno deve restare, ma con modalità più efficienti”. Infine, sulla Finanziaria, Rutelli l’ha definita una “manovra a favore del turismo come non si è mai fatta in Italia”, ricordando che essa prevede, tra l’altro, “l’abbattimento degli arretrati dei canoni demaniali, l’allungamento delle concessioni per i titolari di stabilimenti balneari e la detraibilità dell’Iva per il turismo congressuale”.

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