domenica, 19 Maggio 2024

City tax/2, gli imprenditori chiedono una tassa sull’intera filiera

Fedeturismo: “Tassa di soggiorno odiosa”. Assoturismo: “Imposta medievale”

Superare la tassa di soggiorno a favore di una ‘city tax’ che graverebbe indifferentemente su tutti i turisti e non solo su quelli che alloggiano nelle strutture ricettive del Comune. E’ la richiesta degli operatori intervenuti all’incontro promosso dall’Osservatorio Parlamentare sul Turismo. Secondo il presidente di Federturismo Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, “la tassa di soggiorno è odiosa. Siamo per la city tax, applicata a qualunque tipo di consumo a livello di pubblico esercizio”, ha proseguito, ricordando che solo i turisti che arrivano a Roma ‘producono’ consumi per 30 miliardi. Della stessa opinione Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi, l’associazione dei tour operator italiani, secondo cui è preferibile una sorta di city tax, sul modello americano ma in linea con le norme europee di imposizione. In questo modo il contributo verrebbe indifferentemente prelevato da tutti i turisti e non solo da quelli che alloggiano nelle strutture ricettive del comune. Per il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti, “la tassa di soggiorno è un provvedimento di stampo medievale e costituisce anche un cattivo ritorno di immagine per il Paese”. Tra gli altri punti al centro delle critiche degli imprenditori, l’esclusione dei dipendenti assunti a tempo determinato, di cui l’industria turistica fa grande utilizzo, gli interventi di riduzione del cosiddetto nucleo fiscale. In materia di Iva, la detraibilità dell’ ‘iva congressuale’ è apparso un segnale positivo, ma da più parti è arrivata anche la richiesta che si faccia uno sforzo maggiore.
Per questo Jannotti Pecci ha chiesto una “politica turistica razionale, con un ruolo preciso attribuito alla Conferenza Stato-Regioni e momenti istituzionali certi, con il recupero della centralità dello Stato sulla materia”.

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