Con Banca di Roma e Confindustria Sicilia, i soldi a chi li merita

Un recente accordo introduce criteri meritocratici per facilitazioni creditizie alle industria

Si tratta dell’innovativa convenzione fra la Banca di Roma del Gruppo Capitalia e Confindustria Sicilia. In base all’accordo, sottoscritto a Palermo dall’Area Manager per Sicilia e Calabria della Banca di Roma, Benedetto Viola, e dal presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Costanzo, l’azienda di credito mette a disposizione delle industrie associate una vastissima gamma di prodotti e di finanziamenti per ogni esigenza, con ampia flessibilità di importi e durata. L’iniziativa del Gruppo Capitalia parte con Banca di Roma e verrà successivamente ampliata anche al Banco di Sicilia.
La banca determinerà il rating dell’azienda analizzando la riclassificazione dei bilanci, l’andamento dell’attività e la qualità dell’immagine e dei rapporti col sistema bancario e con clienti e fornitori.
Gli esperti del Gruppo Capitalia forniranno inoltre assistenza per l’individuazione dei punti di forza e di criticità dell’impresa. Il rating così ottenuto collocherà l’azienda in una delle cinque fasce di merito (e di sconto) concordate da Confindustria Sicilia e Banca di Roma, avendo come base di partenza uno spread commerciale sull’Euribor che viene ridotto di 2,55 punti base.
Dunque, gli affidamenti avranno un tasso (valore a settembre 2005) del 4,73% per le imprese con migliori performance e via via sino al 5,60% per le imprese meno brillanti.
Novità anche nel settore dei crediti a medio e lungo termine, dove Banca di Roma offre un “range” di tassi di interesse che va dal 3,39% per i finanziamenti chirografari fino a 18 mesi, al 3,79% per finanziamenti chirografari fino a 60 mesi e per finanziamenti ipotecari fino a 10 anni (rispettivamente 5,25% e 4,25% se si opta per il tasso fisso). “Finalmente cambia davvero il rapporto banche-imprese in Sicilia – ha dichiarato il presidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Costanzo – adesso le nostre aziende avranno tutto l’interesse a migliorarsi in termini di robustezza patrimoniale, di forza produttiva e commerciale, di qualità del management e dell’immagine complessiva. E troveranno nella banca un partner che, entrando nel merito della capacità imprenditoriale, contribuirà alla costruzione di un progetto industriale di successo. Ma a quel punto – ed è la grande innovazione della convenzione – la banca non avrà più alibi e dovrà finanziare il progetto che essa stessa avrà certificato, in tempi celeri e a condizioni vantaggiose, perché il rischio sarà ridotto al minimo”.

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