lunedì, 13 Maggio 2024

Con la guerra tornano in auge Eremi e Monasteri

La paura di attentati fa riscoprire le gemme del nostro territorio

Il timore di attentati terroristici e la guerra in Iraq stanno dando un nuovo colpo al turismo internazionale ma, al tempo stesso, italiani e stranieri tornano a preferire le mete italiane e le iniziative alternative, fuori dai canali tradizionali, che si avvalgono della bellezza di eremi, monasteri e conventi del nostro Paese. Il loro successo è tale che una società ha deciso di realizzare un sito guida per accedere a queste strutture spesso poco conosciute. Sono oltre 3000, infatti, le strutture d’accoglienza proposte dal sito www.datatour.it ma l’elenco è in continua crescita: si tratta di monasteri, case per ferie, campi scuola, pensioni e alberghi, luoghi spesso collocati in aree per lungo tempo rimasti inaccessibili. A questi si aggiungono 56 eremi, alcuni dei quali in luoghi assai suggestivi. Il sistema di ricerca permette di individuare strutture specializzate nei diversi tipi di accoglienza: singoli, gruppi, scuole, disabili, famiglie, ecc., indicando, laddove richiesto, i periodi dedicati. Da recenti stime il giro di affari annuo legato al turismo sociale e religioso è valutato in almeno 3,5 miliardi di euro. In Italia sono 5 milioni le famiglie interessate al turismo organizzato e le cifre sembrano destinate a crescere ma, al tempo stesso, il 46% degli italiani non andrebbe in vacanza mentre il 42,7% sceglie, per le proprie vacanze, le abitazioni
private. Le previsioni parlano di un 67,8% di persone che, nel 2003, preferisce organizzarsi le vacanza da solo o tramite Internet. Secondo una ricerca della società Tradelab, nel 2002 in Europa il turismo on line ha superato un valore di mercato pari a 11 milioni di euro ed è il 7.4% degli italiani che vi ricorre per l’organizzazione delle proprie vacanze. Inoltre, secondo dati Isnart, nel 2002 le prenotazioni sul web sono passate dall’1,2% al 9%. I timori legati al conflitto fanno anche prevedere che si registrerà un aumento di coloro che sceglieranno di rimanere in Italia: secondo alcune stime nel 2003 7 su 10 nostri connazionali sceglieranno il nostro Paese come meta delle proprie vacanze, il 68,7% rispetto al 52,9% nel 2002. Si profila quindi un complessivo ritorno al passato, con vacanze un po più lunghe.

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