venerdì, 3 Maggio 2024

Confcommercio, settore perde 2 Mld di Euro

Primo bilancio stagionale favorevole solo al Sud

In una stagione estiva balorda segnata dal maltempo e dalla disdetta delle prenotazioni, il settore turistico italiano ha perso 2 miliardi di euro. La stima è della Fipe-Confcommercio (a cui aderiscono 200 mila imprese tra bar, ristoranti, discoteche e stabilimenti balneari) secondo cui il primato delle presenze va ancora alle regioni del sud. Ma questa stagione da dimenticare non e’ dovuta solo all’ondata di maltempo che ha colpito la penisola negli ultimi giorni: secondo la Fipe hanno dato il loro apporto negativo anche la più ridotta capacità di spesa degli italiani (1,5 miliardi di euro), il crollo del ricco turismo di provenienza statunitense e giapponese, e lo spostamento dei turisti tedeschi verso mete più economiche (costati 530 milioni di euro). La Fipe giudica poi una “debacle” l’andamento del consumo di bibite e gelati, e le cene fuori casa (3,2 miliardi di euro) calato del 5% rispetto al 2001. Intanto, aspettando il sole, le vacanze continuano, e ad agosto la Fipe calcola che i turisti italiani spenderanno 10,6 miliardi di euro, quelli stranieri 4,3 miliardi. In tutto, 6,1 miliardi di euro saranno spesi al sud, 6 miliardi al nord e solo 2,8 miliardi di euro nelle regioni centrali. Con 374 milioni di presenze stimate per l’intero 2002, si conferma la predilezione dei vacanzieri per le località marine del sud: nel solo mese di agosto saranno oltre 85 milioni le
presenze turistiche complessive nel mezzogiorno, con una flessione del 2% rispetto al 2001; e 229 milioni nel periodo giugno-settembre. Preferiscono il sud soprattutto gli italiani (68 milioni di
presenze ad agosto, contro i 62 milioni nel nord) mentre gli stranieri si concentrano in maggioranza ancora nelle regioni del nord (21 milioni contro i 17 del mezzogiorno). L’andamento del turismo al sud, nonostante la fragilità del sistema turistico meridionale, e’ di buon auspicio, per la Fipe, secondo la quale è possibile creare 200 mila nuovi posti di lavoro entro i prossimi quattro anni, a patto di risolvere alcuni problemi chiave. “I dati fanno luce -dice il direttore generale della Fipe, Edi Sommariva- su uno strano paradosso. Il mezzogiorno viene definito la cenerentola del turismo eppure in estate, specie ad agosto, strade, treni ed aerei diretti al sud diventano impraticabili per tutto esaurito. E nel fare i conti ci si dimentica di quella quota maggioritaria di turistiche non utilizza le strutture ricettive ufficiali e che, al contrario, sceglie casa di amici e parenti o case prese in affitto per trascorrere le vacanze estive. Questo turismo fai da te, quantitativamente enorme, non è però sufficiente, a far compiere al mezzogiorno quel salto di qualità di cui ha bisogno. La mancanza di un diffuso tessuto di imprenditoria turistica, sia nei tradizionali settori della ricettività che in quelli dei servizi più innovativi, non consente di sfruttare adeguatamente le potenzialità del sud per trasformare il turismo in una vera risorsa economica. Il solo allineamento del turismo meridionale agli standard nazionali di spesa si tradurrebbe in 5 miliardi di euro di valore aggiunto e 200 mila nuovi posti di lavoro”.

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