sabato, 4 Maggio 2024

Conferenza Italiana del Turismo, chance per le imprese italiane

Nodo cruciale per Giancarlo Abete, presidente Federturismo/Confindustria

“La Conferenza Italiana del Turismo – che si svolgerà a Lamezia Terme il 27 e il 28 settembre prossimi – rappresenta un’opportunità per le imprese dell’industria del turismo italiano per far conoscere l’attuale situazione del mercato turistico italiano, i problemi aperti, le aspettative, le esigenze, le proposte specifiche delle imprese e delle loro associazioni con le rispettive motivazioni, per il consolidamento, per lo sviluppo, per la competitività del settore; un’occasione per ribadire la rilevanza delle interrelazioni (vincoli ed opportunità) del turismo con gli altri settori ed il sistema economico nel suo complesso. Un’occasione di confronto anche con le altre componenti del sistema turistico italiano (imprenditoriali, sindacali, dell’associazionismo, della cultura e della ricerca) che ci consentirà poi, a consuntivo, una valutazione complessiva delle prospettive per le imprese nel mercato italiano, in quello europeo ed in quello internazionale, nonché della validità dell’iniziativa.
L’evoluzione del mercato turistico internazionale dopo l’11 settembre 2001 ha messo in maggiore evidenza i problemi congiunturali e strutturali del sistema turistico italiano, le sue esigenze di recupero di competitività, la capacità delle imprese, piccole, medie e grandi, di far fronte alla crisi in mancanza di quegli aiuti che altre imprese all’estero hanno trovato negli ammortizzatori sociali e in misure agevolative temporanee finalizzate all’emergenza, le esigenze di dare operatività nella semplificazione agli adeguamenti organizzativi ed istituzionali collegati con l’attuazione della legge 135/2001 nel quadro del nuovo Titolo V della Costituzione, evitando stallo, incertezze, immobilismo e cogliendo tutte le positività contenute nella legge 135, a partire dalla necessaria e virtuosa collaborazione pubblico-privato, attraverso lo strumento rappresentato dai sistemi turistici locali .
La stagione turistica estiva 2002 – ormai al termine – ha messo in evidenza luci ed ombre: un rallentamento legato alle difficoltà economiche diffuse, in particolare in aree di origine dei più importanti flussi stranieri verso l’Italia, ma anche un rinnovato interesse di nuovi flussi (italiani e stranieri) per quei prodotti dell’offerta dell’industria dell’accoglienza e dell’ospitalità italiana che hanno saputo meglio coniugare tradizione ed innovazione per rispondere ad una domanda crescente di contatto con la natura, l’ambiente, il territorio, la tipicità, la cultura e gli eventi, l’attività sportiva ed il benessere.
Il sistema turistico italiano (imprenditori e operatori pubblici e risorse umane dedicate) deve saper dimostrare ancora una volta di sapere e volere giocare la sfida della competitività tra destinazioni e Paesi, per poter soddisfare le esigenze di viaggiatori e turisti, sempre più diversificati, con politiche ed iniziative di marketing e consumer satisfaction mirate ed appropriate, con una promozione turistica integrata, con la determinazione di contribuire a risolvere nella sicurezza i disservizi legati alla concentrazione spaziale e temporale dei flussi e alla pressione esercitata sulle varie modalità di trasporto, aggravati da una stagione estiva caratterizzata da discontinuità climatiche ed atmosferiche.
Saper far emergere e valorizzare in maniera appropriata le risorse turistiche dei territori, in particolare quelli meridionali, è l’altra sfida che vede impegnati pubblico e privato con una politica realistica, incisiva, condivisa e supportata con la continuità che richiede un settore portante per l’economia del Paese, per far fruttificare le potenzialità esistenti.
E’ con questi convincimenti che Federturismo/Confindustria guarda alla Conferenza italiana del Turismo; un’occasione per rendere visibili scelte politiche appropriate e la volontà di attuarle, in funzione anche del Forum Europeo del Turismo di Bruxelles, promosso dalla Unione Europea, perché siamo consapevoli del ruolo dell’industria del turismo del Paese così come siamo consapevoli del contributo specifico del turismo italiano all’allargamento e alla coesione dell’Europa, fondato su comuni radici e sul dialogo e il confronto su regole condivise. Rispetto a quanto finora è dato di sapere, si auspica che nel programma e nei lavori della Conferenza emergano, a fianco degli importanti aspetti amministrativi e tecnici, anche approcci politico-economici e di politica industriale per il settore; tali da riportarlo al centro delle attenzioni governative, secondo i programmi di legislatura e reagire al serio stato di criticità competitiva dell’offerta turistica italiana”.

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