martedì, 23 Luglio 2024

Confturismo, dopo le chiacchiere ci vogliono i fatti

Bocca, stiamo passando da una fase di stagnazione a una vera e propria crisi

E’ già passata una settimana dalla fine della conferenza nazionale per il turismo, ”ma niente sembra essere stato aggiunto o tolto alla situazione in cui versa il settore” e le le rilevazioni dell’Istat a Ferragosto confermano le
preoccupazioni: negli alberghi c’è stato un calo del 4,3% degli arrivi e del 3,9% delle presenze rispetto all’anno passato, con una forte diminuzione della componente italiana (-6,5% arrivi e -5% presenze). Le preoccupazioni sono emerse nell’intervento del presidente di Confturismo, Bernabò Bocca, in occasione del forum per la XXV Giornata mondiale del turismo al Cnel. ”E’ arrivato il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti – ha osservato Bocca – e di introdurre perlomeno quelle misure che le imprese chiedono da tempo e che rischiano di non
essere più sufficienti per un settore che sta passando da una fase di stagnazione ad una vera e propria crisi”. Tra gli interventi da ripensare e rimodulare, già nella Finanziaria 2005, Bocca ha indicato: la riduzione dell’aliquota Iva al 10% per quei servizi turistici attualmente ancora al 20%
(servizi di spiaggia degli stabilimenti balneari, servizi di intermediazione delle agenzie di viaggio ecc); detraibilità dell’ Iva per i servizi congressuali; riconoscimento dell’aliquota privilegiata Ici per gli immobili utilizzati dalle imprese turistico-ricegtive; abolizione dell’aumento del 300%
previsto per le imprese operanti in concessione demaniale. Sul fronte degli incentivi per l’innovazione, Bocca ha chiesto, tra l’altro, il credito di imposta per l’installazione di impianti di aerazione nei locali pubblici per adeguamento delle norme anti fumo e il credito d’imposta per la realizzazione di
cataloghi e altri strumenti di promozione. Infine, ha rinnovato la richiesta di arrivare alla ridefinizione dell’Eni, l’ente nazionale del turismo italiano.
Per Mario Sai, presidente della commissione Attività produttive del Cnel, il turismo, più che un momento di crisi, attraversa una fase di passaggio da un modello all’altro: ”il turismo di massa – ha detto – è oggi fortemente in crisi perché si cerca un turismo tagliato sui bisogni delle persone”. Il presidente del Fitus, Federazione italiana del turismo sociale, Benito Perli, ha sottolineato come l’offerta turistica in Italia ormai da anni ”registra una crescente difficoltà ad affermarsi sui mercati mondiali e l’accesso al turismo è ancora interdetto ad oltre il 40% degli italiani. Manca una politica di insieme del settore ed è urgente passare dalla fase delle analisi e delle denunce a quella dell’individuazione di una sede di confronto permanente tra istituzioni centrali e periferiche dello Stato e rappresentanze economiche e sociali”.

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