venerdì, 19 Luglio 2024

Confturismo, il 65% delle presenze turistiche non risulta

In vista della tassa di soggiorno rischiano di pagare solo iscritti a registro imprese

Sono un miliardo le notti che i turisti trascorrono fuori casa: di queste, però, quelle registrate sono solamente 350 milioni. Ben il 65% delle presenze
turistiche, quindi, non viene dichiarato. I dati vengono da Confturismo (Confcommercio), che rappresenta oltre il 70% delle imprese turistiche italiane, e Fipe, a margine di un incontro sui problemi del settore in Italia. ”Solamente gli iscritti al registro delle imprese – spiega Stefano Landi, coordinatore nazionale di Confturismo – sono obbligati a dichiarare le presenze. Il resto,
che comprende, tra gli altri, strutture religiose e appartamenti in affitto, rientra in quello che potremmo definire ‘il sommerso’ ”. Questione rilevante, sottolineano alla Confturismo, soprattutto nella paventata ipotesi di reintroduzione della tassa di soggiorno che graverebbe, quindi, sulla parte di
presenze dichiarate, colpendo in maniera indiscriminata e iniqua gli operatori del settore. ”Una tassa di soggiorno fino al 5% – commenta Edi Sommariva, segretario generale di Fipe-Confcommercio – andrebbe applicata solamente sulle presenze turistiche ufficiali nel Paese, pari ad 1/3 di quelle complessive, stimate intorno al miliardo. Quindi colpirebbe il cosiddetto ‘turismo che dorme’, ‘esonerando’ quello mordi e fuggi e quei restanti 2/3 di presenze, pari a 650 milioni, di cui spesso non si conoscono neanche le modalità”.

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