lunedì, 27 Maggio 2024

Congressuale, crescono solo i grandi poli

Nel 2005 cala il numero degli eventi congressuali ma aumentano i congressisti

Cala il numero degli eventi congressuali organizzati nel 2005 mentre crescono soli i grandi poli nazionali a discapito dei piccoli. Questi i dati che riguardano il comparto: lo scorso anno sono stati organizzati 106 mila eventi congressuali, contro i 109 mila del 2004 (- 3,25%), mentre è cresciuto il numero dei congressisti (da 30 milioni e 291 mila a 33 milioni e 581 mila “giornate congressuali”, pari a +16,61%), 1.200 milioni di euro il fatturato per il settore nazionale delle fiere, anche se complessivamente cresce solo il dato dei nove grandi poli nazionali (Milano, Bologna, Verona, Rimini, Bari, Genova, Padova, Torino e Napoli), con 598 milioni di euro (+98,7% dal 2001) mentre i medi e piccoli organizzatori, suddivisi in 195 manifestazioni internazionali, 422 nazionali e 113 regionali, fatturano circa 200 milioni di euro (- 6% rispetto al 2004), a fronte di 400 milioni di euro fatturati dalle imprese dell’indotto e dei servizi che operano con l’intero sistema fieristico. La causa? Secondo l’Apicef, la nuova organizzazione nazionale che associa circa 100 fra operatori della filiera congressuale e fieristica riunitasi per la prima ieri a Roma, va ricercata nella ridotta competitività del “sistema Italia” nei confronti della concorrenza europea, soprattutto di Spagna e Grecia, dovuta per lo più agli elevati costi dei trasporti e della ricettività. “La nostra offerta all’estero – ha spiegato il presidente dell’Apicef, Mariella Glorioso – ormai perde appeal non solo perché è più costosa a fronte dei ridotti budget della clientela, ma anche perché non si può più ‘vivere di rendita’ limitandosi a proporre location ricche di storia, cultura, arte e mare”.

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