La marca Costa Crociere è al primo posto nel vissuto degli italiani in riferimento sia alla notorietà (75,8% spontanea e 95,5% spontanea + sollecitata) sia alla propensione d’acquisto (87,8% molto + abbastanza). Il dato emerge dai risultati di una ricerca Eurisko, condotta dal 20 gennaio al 2 febbraio 2003 su un campione significativo della popolazione italiana (1.500 interviste per un universo rappresentativo dell’Italia superiore ai 14 anni – 48 milioni di individui) secondo la quale la crociera Costa si riconferma fra le scelte più gradite di viaggio e vacanza. In questo ambito determinante è, tra coloro che hanno dichiarato di voler fare una crociera nel prossimo futuro, il ruolo di leadership assoluto svolto da Costa nel settore. Secondo gli italiani, la propensione a voler fare una crociera con Costa è pari all’ 87,8%, a conferma che Costa Crociere è la crociera per antonomasia, un marchio che rassicura a priori sulla competenza, sul servizio e sulla qualità della vacanza. Quanto alla propensione generale a voler fare nei prossimi 5 anni una crociera quale soluzione di viaggio e vacanza, sono ben 4.600.000 gli italiani a rispondere positivamente. Un campione di italiani sollecitati dalla domanda “parlando di organizzazioni che offrono vacanze, villaggi turistici, viaggi organizzati, crociere, ecc., quale organizzazione di questo tipo le viene in mente per prima?”, nel 28,2% dei casi rispondono, come prima citazione, Costa Crociere. Un dato particolarmente soddisfacente per Costa, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2002 nel quale la percentuale del ricordo della compagnia crocieristica genovese era del 20,6%. Da notare che la seconda compagnia di tour operator citata arriva a totalizzare un ricordo del 19%. Infine, secondo i dati della ricerca, le agenzie di viaggio assumo un ruolo sempre più determinante: il 31% del campione ha dichiarato di rivolgersi all’agenzia di viaggi con un incremento rispetto al 2002 del + 1,3%. I propensi a fare una crociera dichiarano di voler utilizzare le agenzie di viaggio nel 60,4% dei casi.
