giovedì, 10 Ottobre 2024

Crisi Fiat, in vendita quote Club Med?

Ipotesi lanciata dal quotidiano francese Le Monde, ma negata dal portavoce di Exor

Gli Agnelli starebbero prendendo in considerazione la cessione della loro partecipazione del 23,8% nel Club Mediterranee nonostante le azioni valgano oggi un sesto che nel 2000. Lo scrive oggi il quotidiano ‘Le Monde’ secondo cui le voci di un’uscita della famiglia italiana dal capitale del leader mondiale dei villaggi vacanze sarebbero sempre più insistenti. Secondo questo rumor, gli Agnelli, che sono il principale azionista del club del ‘tridente’ tramite le holding Ifil e Exor, sarebbero pronti a vendere “a prezzi che non sono più Teorici”, cioè, scrive il giornale parigino, ad “ammettere l’idea di un’importante minusvalenza” perché costretti dalle difficoltà di Fiat Auto “a riposizionarsi urgentemente”. Del resto, si interroga il quotidiano, “non si attribuisce agli Agnelli anche l’intenzione di rivendere a Auchan la loro partecipazione nella Rinascente non appena l’opa congiunta consentirà di ritirarla dalla Borsa di Milano?”. Gli Agnelli, che hanno investito nel turismo attraverso l’Ifil l’8% del loro portafoglio, avevano sottoscritto nel 1995 un aumento di capitale di Club Med per 900 milioni di franchi, comprando a 500 franchi, cioè 76 euro, azioni che oggi ne valgono 25. Il Club, che presenterà il 17 dicembre i suoi risultati annuali, è in difficoltà non solo a causa della difficile congiuntura del settore turistico, ma anche, secondo ‘Le Monde’, a causa di una crisi di identità. Il gruppo, guidato dal 1997 da Philippe Bourguigon, non riuscirebbe a trovare un nuovo modello di turismo in grado di rilanciare le sue attività. A causa di queste difficoltà, circolano voci di un possibile cambio della guardia ai vertici oltre a quelle, ricorrenti da tempo, di una possibile scalata.
Il portavoce di Exor, però, nega assolutamente l’ipotesi. Gli Agnelli non pensano affatto a vendere la loro partecipazione nel Club Mediterranee: lo ha dichiarato a Parigi il portavoce di Exor, la holding che assieme all’Ifil controlla il 23,8% del leader mondiale dei villaggi vacanze. “Non vi è nulla di nuovo” ha detto ricordando che ad aprile il responsabile di Exor, Tiberto
Brandolini d’Adda aveva escluso la cessione.
Ieri il quotidiano ‘Le Monde’ riportava voci insistenti di
una possibile cessione della quota. Un po come è già successo con la Fiat. Se ricordate bene poco più di un anno fa cominciò a circolare l’indiscrezione che l’azienda torinese volesse allontanarsi dal mondo dell’auto. Tutto fu subito negato, ma oggi sappiamo cosa sta accadendo. Possono essere solo semplii analogie. Il tempo chiarirà chi ha ragione.

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