sabato, 20 Aprile 2024

Decretato il fallimento della Transbrasil

La compagnia aerea non volava più già da due anni

La Transbrasil, che negli anni ’90 era la seconda compagnia aerea brasiliana, è stata dichiarata fallita da un tribunale di San Paolo. A chiedere il fallimento della compagnia, che da due anni già non volava più perché non era in grado di pagare il combustibile per i suoi aerei, è stata la General Electric, alla quale la Transbrasil deve 33 milioni di dollari di pezzi di ricambio e servizi per i reattori dei tre Boeing 767-200 che coprivano la rotta San Paolo-Rio-Miami. I tre aviogetti sono attualmente bloccati all’aeroporto di Brasilia e saranno venduti all’asta per pagare i funzionari. Fondata nel 1955, la Transbrasil ha poco più di duemila dipendenti in cassa integrazione, che aspettano una decisione della magistratura per ricevere le loro spettanze dopo due anni di inattività. Il presidente della Transbrasil, l’ex-pilota Domingos Pinto da Silva, sta però cercando di ottenere un’iniezione di capitali dalla banca d’affari brasiliana Opportunity per rilanciare la compagnia.

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