domenica, 26 Maggio 2024

Denuncia del Codacons: “Difficolta’ col visto per chi va in Usa”

I passaporti devono essere vidimati dai consolati statunitensi

Il vicepresidente del Codacons, Bruno Barbieri, ha denunciato i problemi, a causa del visto, che starebbero incontrando alcuni cittadini italiani che si recano negli Usa. “I nostri centralini – ha detto – stanno registrando il disagio di molti italiani che vogliono recarsi negli Stati Uniti per turismo i quali, avendo provveduto a rinnovare il passaporto dopo il 25 ottobre, vedono messa in pericolo la loro vacanza a causa del fatto che gli Usa non accettano di farli entrare se non previo rilascio di apposito visto di ingresso da parte del Consolato degli Stati Uniti”. Secondo Barbieri, “I cittadini italiani che vogliono recarsi negli States devono inoltre superare l’ostacolo legato alla difficolta’ di riuscire ad ottenere un appuntamento nei Consolati americani per ottenere il visto di ingresso in quanto l’appuntamento puo’ essere preso solo attraverso un numero, l’899343432, il cui costo da telefono fisso e’ di oltre un euro al minuto e da telefono mobile di quasi tre al minuto, con attese interminabili che hanno portato alcuni associati Codacons a pagare quasi 120 euro prima di riuscire ad ottenere l’appuntamento”.
Il vicepresidente dell’associazione dei consumatori aggiunge che “la prassi prevede che ci si debba recare ad uno dei Consolati senza alcuna borsa al seguito (forse gli americani pensano che gli italiani possano portare con se’ degli ordigni?) per rispondere ad alcune domande e poi ritornare nuovamente al Consolato una seconda volta a ritirare il visto. Tutto questo comporta l’effettivo rischio di non riuscire a rispettare le date di partenza programmate e di far lievitare i costi, gia’ di per se’ non bassi, per recarsi negli States. Solo coloro che hanno rinnovato il passaporto a Roma, Milano e Firenze, dove viene rilasciato il passaporto con foto digitale, non dovranno sottoporsi a questo pellegrinaggio”.
Infine, Barbieri si rivolge al ministero degli Esteri chiedendo “se anche i cittadini americani che vogliono venire in Italia debbono sottoporsi alla medesima procedura che gli Stati Uniti impongono per permettere l’ingresso dei nostri connazionali nel loro Paese”.

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