sabato, 4 Maggio 2024

Emergenza Etna/3: Manno, la decisione delle compagnie va denunciata

Convocata per sabato, alle 11, all’aeroporto di Fontanarossa, l’Assemblea Generale degli Adv

Si fa sempre più grave l’emergenza Etna. L’intera provincia è ormai in ginocchio da giorni, ma il colpo di grazia è arrivato ieri, quando tutte le compagnie aeree hanno deciso di abbandonare lo scalo catanese. Un colpo mortale per l’intera economia, non solo per il comparto turistico, che ne esce ovviamente ulteriormente penalizzato. Il tutto in prossimità del periodo natalizio. “Ma come si può immaginare di dire a un’utenza abituata ad avere un “City Airport” di programmare il suo lavoro o la sua vacanza su un aeroporto a 250 Km di distanza- sottolinea Filiberto Manno, presidente della Fiavet Sicilia -. E’ come dire a un utente di Roma di andarsi a prendere l’aereo a Firenze, ed inoltre con i propri mezzi. Ritengo necessario informarvi ceh su 45 giorni di attività vulcanica, l’Aeroporto è stato inagibile per cenere lavica soltanto 5 giorni, mentre tutti gli altri giorni di chiusura sono stati decisi da un tavolo tecnico la cui decisione ci sembra abbastanza difficile da accettare. La sicurezza, parola tanto messa in evidenza nel tavolo tecnico, è valida anche quando la nube di cenere si dirige verso Taormina e chiude l’aeroporto di Reggio Calabria? Quale problema ha l’aeroporto di Catania che rimane anch’esso chiuso?”. Domande che al momento non hanno una risposta, mentre la situazione rischia di diventare sempre più difficile. “”Alitalia non ha operato presso l’aeroporto di Catania fino al 14 dicembre, a differenza delle altre compagnie, che hanno operato nelle ore diurne. Sempre Alitalia comunica che, come le altre compagnie, non opererà su Catania fino al 19 dicembre, ma nei vari CRS risulta che ha annullato la programmazione fino al 5 gennaio, senza riproteggere i passeggeri già prenotati, facendo così andare in tilt le agenzie di viaggio e facendo “imbestialire” l’utenza che lascia quindi regolarmente a piedi durante le festività”. La decisione congiunta delle Compagnie aeree di ‘stoppare’ Catania deve essere denunciata alle autorità competenti. Se l’aeroporto di Catania è a rischio perché abbiamo un vulcano attivo, perché fino ad ora ci hanno fatto volare? E perché lo stiamo sapendo solo adesso?”. In attesa di risposte ufficiali, è convocata per sabato 14 dicembre, alle ore 11, presso l’aeroporto di Catania, l’assemblea generale degli agenti di viaggio per affrontare l’ultima emergenza dell’Etna.
Nei giorni scorsi il presidente della Fiavet Sicilia, Filiberto Manno, aveva presentato al Governatore Salvatore Cuffaro una serie di proposte per tamponare la situazione e ridare slancio alle attività dell’intera provincia. Le richieste erano: regolare attività presso l’aeroporto di Catania o presso eventuali altri aeroporti ( Reggio, Palermo o Comiso ) con regolare ed efficace servizio bus navetta da e per l’aeroporto di Catania; individuare un’ azione di comunicazione mirata, che punti a privilegiare gli aspetti positivi rispetto a quelli negativi; misure a sostegno dell’occupazione di carattere finanziario: assunzione a carico della regione degli oneri previdenziali ed assistenziali dovuti per i lavoratori dipendenti, parasubordinati e per i titolari e familiari coadiutori iscritti alla gestione esercenti attività commerciali e gestiti dall’inps; costituzione di un fondo di garanzia che consentirà la dilazione di 5 anni dei debiti contratti, con possibilità per i primi dodici mesi di non pagare la quota del debito ma solo il tasso d’interesse; ripristino credito d’esercizio dotandolo di risorse economiche straordinarie per ridurre i tassi d’interesse sui prestiti che le imprese potrebbero richiedere; assunzione a carico della regione della tassa sulle concessioni regionali per il prossimo anno 2003 provvedendo ad eliminare tale tassa in via definitiva non più richiesta nelle altre regioni; corsia preferenziale per la disponibilità di contributi in conto interesse per le agenzie di viaggio che investono nel turismo, senza che il contributo possa concorrere alla formazione del
reddito e del valore della produzione rilevante ai fini dell’irap.

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