sabato, 11 Maggio 2024

Emergenza Etna/4: Fontanarossa abbandonato, perchè?

Gli scenari possibili dietro la grave decisione delle compagnie aeree

Telegiornali, radio e ogni organo d’informazione ci sommerge ogni giorno d’informazioni sull’emergenza Etna. E ci eravamo quasi abituati. Ieri, però, è arrivato un comunicato stampa, firmato congiuntamente da tutte le compagnie aeree che operano sullo scalo catanese, con il quale si informavano gli operatori del settore, e di seguito tutti i siciliani, che, vista l’emergenza, dal 14 al 19 dicembre Catania rimarrà isolata. Chiuso lo scalo e dirottati su Palermo tutti i voli. Una soluzione d’emergenza, come si suol dire. Ma a questo punto sorge spontanea una domanda, considerato che fino a ieri pomeriggio, seppur a vista, si volava regolarmente: qual è l’emergenza? Il presidente della Fiavet Sicilia, Filiberto Manno, ha fatto notare che su 45 giorni di attività vulcanica, l’aeroporto di Catania è rimasto chiuso per cenere solo 5 giorni. E allora perché tanti problemi e disagi per una fetta considerevole della Sicilia? La risposta non l’abbiamo, ma proviamo a esaminare la situazione attuale e gli scenari possibili.
Alitalia, già da tempo, ha trasferito i suoi voli sull’aeroporto di Reggio Calabria, dove oltretutto si muove con la comodità del regime di monopolio. Per di più l’annunciata sospensione dei voli fino al 19 dicembre appare fittizia, visto che consultando il CRS risulta che non ci sono voli programmati su Catania fino al 5 gennaio. La decisione congiunta di tutte le compagnie di abbandonare lo scalo catanese ricorda tanto decisioni di cartello che, da quando esiste l’Antitrust, dovrebbero essere censurate. In questo scenario s’inserisce anche l’ipotesi Comiso, che potrebbe in parte risolvere il problema, o addirittura la creazione di un nuovo aeroporto intercontinentale. Di sicuro al momento è il polo palermitano che sta usufruendo dei vantaggi di una crisi che ha visto praticamente assente la Regione. L’assessorato regionale al Turismo non ci risulta che abbia attiviato qualche procedura d’urgenza, nonostante la chiusura di Fontanarossa interessi 3 milioni di siciliani. Per evitare il trasloco delle compagnie aeree la Regione avrebbe potuto allestire un servizio di bus navetta suo carico e magari abbuonato i servizi di handling. Interventi straordinari per una situazione straordinaria. Firme autorevoli del giornalismo hanno parlato di “interruzione di pubblico servizio” da parte delle compagnie aeree, ma anche la Regione deve recitare il “Mea Culpa”.

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