mercoledì, 24 Aprile 2024

Enac, l’Italia fa scuola sulla cenere vulcanica

Alla 2^ Conferenza internazionale sulla cenere vulcanica e sicurezza al volo il caso Catania

L’ultima settimana di giugno, a Washington, si è svolta la “2a Conferenza Internazionale sulla cenere vulcanica e sicurezza del volo” alla quale hanno partecipato circa duecento delegati dei Paesi interessati a fenomeni di origine vulcanica. L’Italia è stata rappresentata da una delegazione costituita dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo e dall’Alitalia.
I delegati dell’ENAC (il Dott. Antonio Bardaro Direttore dell’Aeroporto di Catania ed il Com.te Gianni Semenzato, Ispettore di Volo), hanno presentato un documento illustrativo della procedura elaborata dall’ENAC, e diventata Circolare nel luglio dello scorso anno, a seguito dell’intensa attività eruttiva dell’Etna che ha comportato la riduzione dell’operatività dell’aeroporto di Catania a fine 2002.
Dai lavori della conferenza è emerso che ad oggi non esiste ancora un apparato in grado di localizzare e rappresentare in maniera certa la presenza di nube vulcanica, discriminandola dalle nubi generiche. La possibilità, quindi, di monitorare dimensioni e posizioni di nube vulcanica è possibile solo attraverso l’utilizzo integrato di vari apparati di rilevazione.
I lavori hanno evidenziato anche che nessuno degli Stati presenti, ad eccezione dell’Italia, ha elaborato un documento ad hoc, contenente anche la procedura operativa di contingency da applicare per la gestione del traffico aereo e della operatività aeroportuale secondo concetti di spiccata flessibilità, sempre nel rispetto delle norme generali della sicurezza del volo.
La delegazione ENAC ha, quindi, ufficialmente avanzato la proposta di pubblicare nei documenti ICAO delle linee guida con indicati gli standard richiesti per l’elaborazione di procedure di contigency sugli aeroporti interessati alla presenza di nube di cenere vulcanica.
I partecipanti ai lavori hanno convenuto sulla necessità di realizzare una serie di iniziative atte al miglioramento della rete di comunicazione, a rendere disponibile con anticipo la previsione di una possibile eruzione, a predisporre dei piani di contigency, a supportare la ricerca di nuovi strumenti, promuovendo essenzialmente una fattiva collaborazione tra i vari Paesi ed Enti interessati al fenomeno.

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